Il Presidente dell’Associazione Ambiente Basso Molise Luigi Lucchese
Ci inseriamo nell’acceso dibattito apertosi in merito all’eventuale installazione di un campo eolico nel territorio di Guglionesi
, cercando di superare posizioni ideologiche che potrebbero risultare strumentali.  “Ci piace partire da una soluzione non dal problema!”, così esordiva recentemente la pubblicità televisiva di un farmaco. Nessuno slogan potrebbe descrivere meglio il modus operandi italiano e ancor più molisano.

Anzi, ci si concentra così attentamente sulla soluzione, che si perde di vista il problema e la soluzione diventa fine a se stessa. Ciò, a nostro avviso, permette di attivare procedure ad hoc e pratiche fumose ed affrettate, fino alla speculazione vera e propria, creando nel cittadino una legittima diffidenza verso gli enti  pubblici.

E’ ciò che, secondo noi, sta avvenendo anche in materia di energia pulita e fonti rinnovabili, e in particolare in materia di eolico. Non a caso ogni qualvolta si propone l’installazione di un campo eolico, ci si divide in due schieramenti contrapposti, quello dei pro e quello dei contro, accendendo un nuovo infinito focolaio di polemiche.

Tentiamo di analizzare la questione ripartendo dal problema. E il problema sono i mutamenti climatici e la limitatezza delle fonti convenzionali, la necessità dunque di ridurre la quantità di energia prodotta con impianti a combustibili fossili e parallelamente la necessità di ridurre le emissioni dei gas serra.
Il piano energetico adottato dalla regione Molise prevede di coprire il 77% del proprio fabbisogno di energia elettrica con energia da fonte pulita e rinnovabile, costituita per non più del 50% dall’eolico.Detto ciò, cosa ostacola il successo di una progettazione energetica ecosostenibile, che permetta al Molise di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto?

Noi pensiamo che l’ostacolo sia rappresentato da un gap di comunicazione, da progettazioni ed azioni, quindi, poco trasparenti, i cui obiettivi si perdono in procedimenti spesso non regolamentati in modo univoco. Per quanto riguarda il livello regionale, sarebbe sicuramente utile informare i cittadini su quanti aerogeneratori dovranno essere installati per raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano energetico, e soprattutto  indicare quali impianti a combustibile fossile verranno posti in disuso, per garantire la reale riduzione delle emissioni di gas serra.
A livello comunale credibilità e fiducia possono essere garantite solo da regole condivise e da procedure di convenzione e appalto trasparenti. Non può essere il “ristoro” l’unico parametro per valutare la realizzazione di un campo eolico, a meno che non vogliamo trasformare il vento in un grande business.

In altre parole sarebbe opportuno , prima di trasformare il Molise nel paese di Don Chisciotte (per i più romantici) o nel Golgota (per i più mistici), sapere chiaramente qual’è il ritorno in termini di ecosostenibilità  per la nostra regione.                                                                                                                                          

                                                                                                                                           Il Vicepresidente
                                                                                                                                          Rosamaria Ricciardi 

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