Tra i numerosi argomenti discussi, la necessità di accorpare il Vietri di Larino al San Timoteo di Termoli e non al Cardarelli di Campobasso. “Il presidio cittadino non può vedersi declassato _ hanno dichiarato alcuni primari _ con l’eliminazione delle unità operative complesse a favore di quelle semplici. In questo modo si tagliano le gambe all’ospedale”. Tale decisione dell’azienda sanitaria ha di fatto minato l’autonomia del San Timoteo così come avrebbe favorito il taglio dei posti letto e di altri servizi legati all’emergenza. Affrontati, dunque, di petto i problemi legati al ridimensionamento in atto del plesso cittadino da parte del contestatissimo atto aziendale varato dall’Asrem che non piace affatto ai medici ed infermieri. Per gli amministratori termolesi non si può accorpare sulla carta il Vietri al Cardarelli quando di fatto gli utenti si riversano ogni giorno nei reparti ospedalieri di Termoli, che in tal modo, vengono privati dei fondi previsti per sobbarcarsi soltanto gli oneri dei pazienti a “fiumi”.
I primari dell’ospedale San Timoteo di Termoli, ieri pomeriggio, nel corso di una seconda riunione in Municipio hanno sottoscritto in Comune un documento proposto dall’Amministrazione comunale di Termoli ed elaborato durante il tavolo di confronto. Con tale atto si sottolinea la necessita’ di tutelare la struttura sanitaria termolese dal ridimensionamento in atto. Il documento sara’ illustrato dal sindaco Antonio Di Brino nel pomeriggio di lunedi’ prossimo ai sindaci della costa molisana chiamati a sottoscriverlo e successivamente sara’ inviato in Regione, all’Azienda sanitaria ed ai parlamentari molisani anch’essi invitati a scendere in campo a sostegno dell’ospedale termolese.