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La  polemica arriva dai pensionati di Termoli che però sottolineano la professionalità degli operatori del San Timoteo. Le responsabilità sono da ricercare altrove

Il San Timoteo di Termoli
TERMOLI _ Quattro mesi di attesa per una ecografia al cuore (ecocardiogramma) e 3 mesi di fila per una ecografia alla cistifellea (ecografia epatobiliare) al San Timoteo di Termoli. Lo hanno denunciato alcuni pensionati della città in attesa ormai da diversi mesi per effettuare dei controlli nella struttura ospedaliera termolese. “E’ veramente pesante ed esagerata questa attesa così lunga _ ha dichiarato M.P.S., 67 anni, residente a Termoli _. Dal giorno della prenotazione avvenuta verso il mese di dicembre ancora non riesco a fare l’ecocardiogramma.
Spero di riuscire a fare a breve l’ecografia alla cistifellea. L’ecografia al cuore non è un esame da poco ma in ogni caso non possonno trascorrere 4 mesi dal momento della presentazione dell’impegnativa all’Asrem a quello dell’esame clinico. E’ eccessivo, senza contare che se si ha necessità di fare tale accertamento possono esserci anche delle patologie che devono essere verificate in tempi più ridotti”. I malumori, dunque, serpeggiano non solo tra i pensionati ma anche tra famiglie ed utenti in generale.

Le nostre lamentele, naturalmente, non riguardano la qualità dell’accertamento che è elevata _ ha sottolineato ancora la pensionata termolese _. Gli operatori ospedalieri sono preparati ed anche loro hanno turni stancanti, questo non si mette in dubbio. Certo anche gli utenti devono essere ascoltati ogni tanto e tentare di migliorare i tempi di attesa che, solitamente, sono lunghi”. Sembrerebbero più brevi le file per altri tipi di accertamenti tra cui la risonanza magnetica che in passato aveva tempi quasi “biblici” ora sembra ci sia stato un miglioramento almeno per quegli esami effettuati al San Timoteo di Termoli ed altri accertamenti.

L’elevato numero di utenti del Basso Molise e la riduzione dei servizi da parte del Vietri avrebbero influito in maniera negativa proprio su tali tipologie di esami. E non solo per non parlare dei reparti del nosocomio termolese molto più affollati del passato per l’effetto chiusura di alcune divisioni nel presidio frentano tra cui proprio il reparto di Ostetricia e Ginecologia. Discorso a parte per il Pronto soccorso. La divisione d’urgenza è divenuta un vero e proprio “campo di battaglia” ogni giorno dell’anno per l’elevato numero di utenti che si rivolge giorno e notte al reparto. Gli operatori sono chiamati a turni lunghi e massacranti non solo durante il periodo estivo.