TERMOLI _ In considerazione di quanto espresso dall’Italia dei Valori relativamente al caso Cosib e alla conseguente revoca dell’incario a Cristiano Di Pietro, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Angelo Spina intende rimarcare alcuni aspetti poco chiari dell’intera vicenda. “Come c’era da aspettarsi, il caso Di Pietro ha scatenato una guerra che è purtroppo solo personale – spiega l’assessore Spina – ma che l’Italia dei Valori, artatamente e con premeditazione, intende far passare come una questione politica. Il partito dei Di Pietro non vuole far altro che accreditare, nella politica e nell’opinione pubblica, questa sua battaglia come un momento di dialettica politica e di coerenza di ideali. Invece è una guerra personale, circoscritta a Montenero di Bisaccia.
Un atteggiamento che non può portare lontano, che distrae l’attenzione – grazie alla furbesca politica dell’Italia dei Valori – da quelli che sono gli enormi problemi interni di cui soffre ormai il partito di Antonio Di Pietro. Vorrei rimarcare che la decisione di revocare l’incarico di rappresentanza nel Cosib a Cristiano Di Pietro è stata affrontata dall’intero Esecutivo guidato da Nicola D’Ascanio, in maniera aperta e condivisa. E ai moralizzatori dell’ultima ora, vorrei ricordare come il delicato momento politico che la Provincia ha affrontato sia la diretta conseguenza degli scenari nazionali che sono stati caratterizzati da estrema fluidità e dagli individualismi sfrenati che hanno caratterizzato l’agire politico di larga parte della maggioranza di Palazzo Magno”.
L’assessore Angelo Spina analizza anche il quadro politico nel quale questi attacchi personali rivolti principalmente al presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio, si concretizzano.
“Credo che il Partito Democratico debba prendere una posizione netta e decisa alla luce di questa battaglia interna e personale che non può far altro che contribuire in maniera negativa alla frammentazione del centrosinistra. Ci attendono importanti momenti elettorali e queste prese di posizione individualistiche e rancorose non fanno altro che offrire il lato deleterio di una coalizione che con forza lavorare bene per l’intera collettività”.
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