TERMOLI _ Il CO.GE.VO. di Termoli, il consorzio che raggruppa le imprese di pesca che esercitano in Molise la pesca delle vongole, ha espresso la sua viva soddisfazione per l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 133 del 9 giugno del Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 2011, n. 83: l’atto che sancisce definitivamente i confini tra i Compartimenti marittimi di Termoli ed Ortona e, quindi, tra le rispettive zone di pesca dei molluschi bivalvi, dopo una lunga querelle che ha visto la marineria molisana contrapporsi a quella del chietino.

La questione era nata alla fine della scorsa estate: l’infelice formulazione dei confini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto contenuta nella tabella allegata al D.P.R. 51/2005 – il provvedimento normativo che aveva elevato Ortona a rango di Capitaneria di Porto – era stata la base di partenza di un’interpretazione assolutamente pretestuosa della norma in virtù della quale gli armatori delle barche da pesca delle vongole abruzzesi pretendevano di poter esercitare la pesca in acque molisane: quelle tra il Fosso Formale del Molino ed il fiume Trigno (erroneamente indicato quale confine a mare tra il territorio abruzzese e quello molisano). La diatriba aveva dato il via ad accese polemiche tra i due Consorzi interessati, quello di Termoli e quello Frentano con la Capitaneria di Porto di Termoli chiamata ad intervenire per scongiurare il pericolo di scontri tra le marinerie. Fondamentale per la soluzione della controversia è stato l’impegno della Prefettura di Campobasso, della Capitaneria di Porto di Termoli e della Direzione Marittima di Pescara. Lo stesso Prefetto sulla scorta dell’attività di polizia marittima e di quanto relazionato dall’Autorità marittima molisana aveva sollecitato sulla questione l’intervento delle competenti istituzioni centrali e, in particolare, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine di ottenere l’emanazione di una norma che facesse definitivamente chiarezza. Un plauso va anche all’Assessore Cavaliere e al Sindaco di Termoli Antonio di Brino che si sono mostrati sensibili alla risoluzione del problema.

Per quasi un anno la Capitaneria di Porto di Termoli ha svolto un’intensissima attività di vigilanza pesca tesa a prevenire e reprimere eventuali sconfinamenti delle vongolare abruzzesi, soprattutto allo scopo di evitare tensioni e rischi per l’ordine pubblico; lo stesso CO.GE.VO. di Termoli dà atto dell’equilibrio e fermezza che ha caratterizzato l’azione del Comando della locale Capitaneria che, pur comprendendo le motivazioni che spingevano la marineria confinante a tentare sortite di pesca nelle acque molisane per mancanza di prodotto ittico, ha sempre indirizzato con decisione l’attività di polizia marittima per il rispetto dei confini molisani partecipando altresì a diversi incontri tesi a risolvere la problematica, sia a livello locale con le due marinerie, che presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a Roma. L’entrata in vigore del D.P.R. n. 83 del 24 marzo 2011, indicando chiaramente quale confine tra i Compartimenti marittimi di Termoli e Ortona il Fosso Formale del Molino, come del resto faceva la normativa previgente al contestato D.P.R. 51/2005, pone ufficialmente fine alle diatribe che hanno prodotto scontri tra pescatori e pericolo per l’ordine pubblico, sgombrando il campo da ogni possibilità di dubbio circa il fatto che il tratto di mare a Nord del Trigno. fino al Fosso Formale del Molino (confine del Comune di San Salvo), sia di esclusiva competenza dei pescatori di vongole molisani.

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