
“Caro Saverio, prima di scrivere avresti dovuto documentarti, come è normale, o sentirmi, o almeno “vedere la rotonda del porto” … di persona, come tu stesso hai affermato, completata.
Se lo avessi fatto non avresti fatto l’errore di notare l’assenza della vela, che ti ha fatto concludere , parlando di “tristezza” di posizione di “disarmo” e senza “dignità”. Ti ricordo, da termolese, che le paranze pescavano in coppia, quindi non si può parlare di “vela”; le vele realizzate sono due, anche se con il solo contorno: una di colore “rosso” ed una di colore “giallo”, come i colori del Termoli, illuminate da led, con bassissimo consumo energetico.
La rotonda del porto, come tu stesso affermi, ha come soggetto “il duro lavoro dei nostri vecchi marinai”, pescatori. I disegni delle coloratissime vele delle Paranze, dal sottoscritto ricercate e documentate ed illustrate nel libro di G. De Fanis, con i simboli, i nomi delle barche, dei proprietari e i sopranomi, in termolese, raccontano la vita delle Paranze dal lontano 1911 alla loro scomparsa nel 1951, sostituite dai moderni pescherecci.
Galleria Fotografica |
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La rotonda, nella mia idea progetto del 2007 ha voluto immortalare il ricordo delle Paranze; infatti si parlava di “relitto”, che tu senza averlo visto lo definisci “lo scafo è molto nobile e altero”, “prepotente come i nostri bravi marinai”: grazie. Quindi non puoi parlare di “tristezza”; con il progetto non si voleva ricordare “il castello”, non si voleva rappresentare “uno spazio chiuso”; infatti lo spazio racchiuso dai muretti, che reggono le piastre di ceramica dipinte a mano, “è aperto al cielo e al mare vicino; non è una “prigione” ma uno spazio libero aperto alla vita futura degli uomini del mare.
Non entro nel merito delle tue idee politiche (Democrazia Cristiana)! Tu parli di foto OnLine, quindi da questa fonte avresti dovuto ricavare che: la rotonda del porto andava fatta per regolare il traffico nell’ambito del piazzale portuale, con i soldi della Regione e naturalmente dei cittadini, ma avresti dovuto precisare che il progettista Arch. Antonio De Felice, da termolese (nipote di un pescatore), aveva fatto un “omaggio” alla città di Termoli e alla sua gente di mare, presentando la sua idea-progetto nel 2007 (sindaco Greco, Amministrazione di sinistra) a titolo gratuito, ed è stata realizzata dalla “Multiservice” di M. Perrotta per il sindaco B. A. Di Brino (Amministrazione di destra), nel 2013, sempre a titolo gratuito”.
Il Sindaco Basso Di Brino presente all’inaugurazione, insieme alla sua Amministrazione, che ha voluto la realizzazione di quest’opera ha commentato : ” Bella, ma forse era meglio senza piastrelle”.