TERMOLI – In tremila al porto di Termoli per la terza serata della Sagra del Pesce, manifestazione di punta dell’estate termolese.
Nonostante il tempo incerto ed anche una leggera pioggia, turisti e residenti non hanno rinunciato a gustare la freschissima frittura dell’Adriatico preparata da circa 30 massaie nello stand allestito davanti il Mercato Ittico.
Già dalle 18 in tanti si sono recati sulla banchina. Gran lavoro per le operatrici, sapientemente guidate da Paola Marinucci della Cooperativa Aqva 42 che si è aggiudicata l’appalto per l’organizzazione delle tre serate.
Un evento molto complesso nell’organizzazione ed anche impegnativo per la grande quantità di pescato prima da pulire e poi da cucinare. Dieci le friggitrici a disposizione delle donne che hanno lavorato senza sosta.
Duemilaottocento le vaschette di frittura vendute mentre il pescato utilizzato ammonta a 1.800 kg, fornito dai tre pescherecci usciti in mare in deroga al fermo biologico. La serata è stata allietata da musica contemporanea. E’ andata abbastanza bene anche la pre-sagra.
Non sono mancate le polemiche per i tempi di attesa piuttosto lunghi. File di circa 2 ore e mezza per assicurarsi le vaschette con il pescato freschissimo. Non è mancato anche l’appunto sulla tipologia di pescato da parte soprattutto di residenti, molto legati alla tradizione della “frittura di paranza” che quest’anno è mancata.
“Abbiamo lavorato senza sosta per tre giorni – spiega Paola Marinucci della Cooperativa Aqva 42, organizzatrice della manifestazione con tre serate gastronomiche -. Quest’anno, rispetto all’edizione dell’anno scorso, sono usciti solo 3 pescherecci e il pescato non era variegato per questo mancava quello di taglia piccola. Per quanto riguarda le lunghe file, cercheremo il prossimo anno di aumentare le friggitrici ed iniziare prima con la cucina”.