TERMOLI _ Che la sanità molisana abbia bisogno di cure drastiche, anzi rianimatorie è cosa nota a tutti. Il compito principale della politica è ora quello di porre in essere tutte azioni atte a porre rimedio al deficit finanziario contestualmente continuare a garantire i LEA (LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA) ai cittadini molisani. Individuare le colpe di questo dissesto è compito dei partiti che in una sana ottica elettorale devono evidenziarne la paternità. Vi è invece un ottica politica ed istituzionale che invece dovrebbe convergere verso obbiettivi realistici di rimedio al grave problema sanitario che stiamo vivendo.
Un consiglio comunale che si spacca di fronte ad una necessità primaria come la sanità a noi cittadini francamente ci allarma perchè sottintente che qualcuno sta ancora giocando con la pelle dei cittadini termolesi e bassomolisani. Un consiglio sulla sanità programmato male e svolto peggio agevola sicuramente chi ha mire di egemonia sulla nostra città, ammesso che ci sia un piano di attacco alla città di Termoli e al basso molise.
Francamente che vi sia un piano prestabilito è difficile crederlo ma che si pagano gli effetti della scarsa influenza politica di Termoli e del bassomolise è cosa evidente come è altrettanto evidente che la filiera istituzionale rischia di diventare una filiera di sponda alla politica regionale trasformandosi in un boomerang, nonostante la evidente sincerità e buona volontà da parte del nostro sindaco Di Brino. Senza entrare eccessivamente nello specifico del piano sanitario vorremmo citare un paio di passi, del piano di rientro, a nostro avviso estremamente significati della mancanza di attenzione al cittadino malato postposto alle necessità delle strutture: il cittadino da curare non c’é, non esiste, ma il malato è la struttura Cardarelli ed altro-” l’accorpamento dello stabilimento ospedaliero Vietri nasce da alcune considerazioni fondamentali: per decongestionare alcune strutture di Campobasso ed allocare sul territorio dei centri di eccellenza; -maggiore funzionalità in considerazione del protocollo di intesa con l’università del molise, in quanto gli spazi operativi più ragguardevoli consentono un migliore svolgimento delle attività didattiche e di ricerca correlate…….” in pratica dove andranno i cittadini di Larino a curarsi ? Non è menzionato.
Il Vietri diventa strumento per risolvere problemi diversi da quelli sanitari. Viene completamente dimenticato che i cittadini che usufruivano dell’o.c. Vietri di Larino verranno a Termoli e che l’o.c. s.Timoteo dovrà assistere ulteriori 30497 persone a fronte della diminuzione dei posti letto e che i 64 posti letto di Larino sono invece accorpati (ante computo del taglio) invece all’o.c. di Campobasso. E volete sapere quale con quale magnanimità si giustifica tutto questo? : ” appare opportuno liberare il s. timoteo di termoli da oneri organizzativi per lo stabilimento di larino“. Si pensi che a Termoli è stata usata l’accortezza di evitargli gli oneri organizzativi dell’ospedale di Larino, quanta smisurata premura e quanta accortezza ..è veramente imbarazzante la considerazione per la nostra città. Una vera presa per il fondelli!!! ma anche in questo caso dove sono i cittadini ed i loro bisogni sanitari? Dove andranno a curarsi i 102912 cittadini del basso molise? E’ questa in realtà la risposta che bisogna dare alle persone che soffrono e che hanno un nome ed un cognome e sono fatte di carne e ossa.
Inoltre considerando i flussi estivi di turisti e ricavandone una media ponderata annuale ,attese 60mila presenze di turisti in due mesi, la popolazione assistibile reale sale a 118mila ; applicando l’aliquota del 3% si ricavano le reali necessità del o.c. s. Timoteo di Termoli e attenzione non si dimentichi una cosa fondamentale che il pronto soccorso ed i reparti di servizio non sono comprensibili in posti letto ma in prestazioni che non saranno in grado di erogare perchè già insufficienti adesso (laboratorio,centro trasfusionale,radiologia,anatomia patologica). Non è nostra intenzione essere esaustivi ma questo è solo un singolo e piccolo accenno ad evidenti anomalie contenute nel piano che penalizzano Termoli . Ma pur rimandando ad altro intervento ulteriori analisi ci perdonerete se si fa un’ultima citazione anch’essa molto esplicativa circa l’autonomia gestionale riservata a termoli che evidenzia il ruolo subordinato e secondario del nostro territorio: – a proposito della riorganizzazione dei distretti sanitario e dipartimenti — ” al fine di un ulteriore contenimento della spesa le strutture complesse di riferimento saranno attivate nei soli distretti di campobasso ed isernia, che avranno pertanto una tipologia di tipo dipartimentale”. Una evidente decapitazione decisionale ed organizzativa di termoli e del basso molise.
Termoli non c’è. TERMOLI NON CONTA PIù NIENTE. Per il momento ci fermiamo qui ma Termoli a nostro avviso non può rimanere inerme e subire un piano di rientro così poco attento alle esigenze sanitarie del basso molise, piano di rientro che con troppa superficialità ha ripartito in modo iniquo i tagli ed i sacrifici da sopportare per le popolazioni che vivono sulla costa e deve trovare la forza di superare le divisioni partitiche per formare un fronte unico da contrapporre con fermezza e costruttività a chi si sta adoperando per uscire da questa gravissima crisi, commissario ed a.s.re.m, però è altresì necessario ribadire con altrettanta forza che se di posizioni campanilistiche si deve parlare queste non sono state certamente espresse e messe in campo da Termoli ed i termolesi che invece penalizzati così pesantemente si devono preparare a difendere nei fatti e nei modi leciti la propria salute e quella dei cittadini basso molisani con un movimento di massa possibilmente apartitico soprattutto se i propri rappresentanti politici non sapranno ancora una volta dare risposte soddisfacenti ed unitarie al bisogno di sanità dei cittadini che rappresentano.
La Società degli Ignoranti
Giancarlo Totaro
bravo dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi su questi politici mi sa che è meglio non contarci
Robespierre è tornato
Se la sanità molisana e quella Termolese stà rotolando sempre più in basso forse la colpa è anche di chi ha taciuto per interessi personali. Lei Totaro ritiene di aver svolto onestamente e insindacabilmente il Suo ruolo? Le poesie non bastano, siamo alla frutta, bisogna dire la verità fino in fondo e se non si ha il coraggio bisogna dimettersi da certe cariche. La saluta cordialmente. Robespierre
anche per prescrivere una aspirina bisognerà chiere a campobasso.poveri termolesi
noi precari ci rimetteremo il posto? per i giochini dei nostri politici
la cosa più grave per termoli è la totale decapitazione del potere decisionale,e questa è la cosa più grave,Già BISOGNA FARLO CAPIRE SE no questi corrono solo appresso i numeri.
l’opposizione non ha le idee chiare. e allora avanti tutti coloro che possono aiutare la causa.
caro totaro mica hai intenzione di ripartire con un movimento di popolo per salvare l’ospedale come nel lontano 95 quando astore era assessore? io non l’ho dimenticato.