TERMOLI – Quello che è avvenuto in Grecia, in modi diversi e con tempi diversi, avviene anche altrove, Italia compresa. Sempre più spesso i TG nazionali ci informano del caos e degli ingorghi che si verificano nei Pronto soccorsi e di pazienti tenuti per giorni su barelle nei corridoi dei vari ospedali. L’attacco alla sanità è, dunque, un “problema” nazionale e vede mobilitati cittadini e personale sanitario in molte parti d’Italia, anche dove la sanità funziona meglio che in Molise. Nella nostra regione la sanità è gestita da troppo tempo non per rispondere ai bisogni di salute della popolazione, ma per mantenere e consolidare posizioni di potere e soddisfare interessi di lucro da parte di privati. Si è accumulato un debito al quale chi ci governa non riesce a trovare soluzioni adeguate, per cui i Molisani subiscono la beffa di tasse regionali altissime e di un’offerta sanitaria sempre meno adeguata ai bisogni reali della popolazione. Al debito regionale si sommano adesso gli effetti del Decreto Balduzzi che stabilisce nuove proporzioni tra il bacino di utenza e la capacità di risposta ai bisogni del territorio. Secondo il Decreto Balduzzi al Molise toccherebbe un Ospedale di Primo Livello e due ospedali di base, il che vuol dire, per esempio, che un paziente colpito da infarto non può essere curato in una struttura pubblica del Molise. E’ possibile che accada questo se il Molise è una regione?

La ristrutturazione della sanità regionale è necessaria, perché non è più rispondente ai bisogni. Può essere fatta, però, in molti modi, senza prescindere da come le risorse disponibili vengono ripartite tra pubblico e privato. Il diritto alle cure è garantito dalla Costituzione, quindi la salute non è una merce e non può essere assoggettata alla legge del profitto, mentre in Molise attualmente il 30% della spesa sanitaria va alle convenzioni con i privati, il 10% in più di quanto avviene nelle altre regioni Italiane.

I lavoratori della FIOM sanno che solo la sanità pubblica può garantire il diritto alle cure e ritengono che vada difesa e sostenuta come Bene Comune. Per questi motivi condividono la battaglia dei tanti cittadini che si stanno mobilitando in difesa della sanità pubblica e solidarizzano con gli operatori sanitari che, osando sfidare poteri consolidati, si uniscono ai lavoratori nella difesa della Sanità Pubblica come Bene Comune da tutelate.

FIOM-CGIL REGIONALE MOLISE

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