TERMOLI – Un’altra interessante particolarità della proposta ASREM di riorganizzazione aziendale consiste nella distribuzione delle Unità Operative Complesse previste per gli ospedali della regione Molise. Riassuntivamente l’unità operativa complessa è in pratica il reparto dove è assegnato un “primario” ed è quindi il posto dove c’è la governance della branca specialistica relativa. Finora si è già messo l’accento da parte molti movimenti e liberi cittadini sulla sperequazione di posti letto tra i vari nosocomi regionali che vede penalizzato l’ospedale di Termoli con uno sbilanciamento verso le strutture “private” ma se si approfondisce il discorso non può non essere messo in evidenza un ulteriore sbilanciamento e penalizzazione anche nella distribuzione delle unità “primariali” ( U.O.C. ) sia nei confronti di Campobasso che dei privati.

Per il presidio ospedaliero di Termoli sono previsti 258 posti letto ai quali vanno aggiunti 50 posti letto “FANTASMA” nel privato che in realtà sono altrove per un totale sulla carta di n. 308 p.l., per questi posti letto sono state previste appena 6 U.O.C. ( Primariati) a fronte di un numero equivalente di u.o.c. , per la Fondazione G.P. II di Campobasso che con 116 posti letto vede previste 6 U.O.C. per un numero di posti letto che sono meno della metà di quelli di Termoli .In pratica per sei reparti ci sono sei primari come dovrebbe essere : uno per ogni reparto.L a normalità viene rispettata solo per il privato. Per la struttura privata si possono pagare sei primari per sei reparti con i soldi pubblici mentre per gli ospedali pubblici questo non è possibile,perchè ? Perchè nei reparti dell’ospedale di termoli non si sono rimessi i primari quando questi sono andati via decapitandone lo sviluppo qualitativo per il futuro? Il primario è fondamentale per la qualità del servizio non è un opzional e l’esperienza di ogni ammalato lo può confermare. Qualcuno potrà obbiettare con superficialità che le unità operative complesse hanno poca importanza, ma se così fosse come mai a termoli sono poche e nel privato ne sono tante ?sempre Termoli deve pagare per questa riorganizzazione cedendo qualcosa?

Qualcuno erroneamente può sottovalutare il dato sulle U.O.C. poichè esso potrebbe nascondere per il futuro insidie ancora più catastrofiche per l’ospedale di Termoli che al momento diventa ,in alcuni casi,solo una succursale di altri ospedali ed anche un succedaneo della sanità ospedaliera, ma già si intravvede chiaramente la possibilità che presto o tardi possa fare la fine dell’ospedale di Larino. Infatti quando eravamo ancora nel ventesimo secolo con i P.A.L., qualcuno aveva una visione di lunga durata ,tra cui il sottoscritto,Astore,Sassi,Veneziale e tanti altri di destra e sinistra , già aveva capito e denunciato il grave rischio che stava correndo la sanità bassomolisana erano in pochi a crederci (solo in bassomolise raccogliemmo più di 13.000 firme che furono consegnate in consiglio regionale il giorno della seduta sulla sanità),a molti sfuggivano i reali risvolti di quel provvedimento di ridimensionamento che aveva aperto una giusta guerra di campanile tra termoli e larino per difendere il proprio ospedale perchè foriera di un futuro smantellamento della sanità del bassomolise che ha portato oggi alla chiusura dell’ospedale di Larino.sembrava impossibile allora la chiusura di Larino,ma invece è tutto successo .

Ora non si deve ripetere l’errore di allora e coalizzare tutte le forze dell’intero territorio bassomolisano per combattere uniti in difesa del diritto a curarsi nostro e dei nostri figli perchè questo piano in futuro potrebbe condurre alla chiusura dell’ospedale di Termoli e…..non è fantascienza. Questa situazione deve essere il Piave del Bassomolise e non bisogna arretrare di un centimetro e combattere per difendere i posti letto , le U.O.C. ed ogni singolo servizio al fine di difendere con esse l’autonomia sanitaria di questo territorio anche valorizzando l’ospedale di Larino con le sue eccellenze come l’oculistica e battersi per l’emodinamica “libera” ancorchè la presenza di un primario in ogni reparto,il ripristino del personale minimo andato via e mai rimpiazzato,e come il buon senso vuole si deve interrompere lo storno di soldi pubblici per la sanità privata.

Dott. Giancarlo Totaro 

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