TERMOLI _ Com’è noto in questi giorni tanti sono stati i dissensi sollevati nei confronti della riorganizzazione del Piano sanitario regionale predisposto dal commissario ad acta Filippo Basso che, in particolar modo, andrebbe a colpire e smembrare non solo il numero dei posti letto ma anche i reparti che da sempre rappresentano il fiore all’occhiello dell’ospedale San Timoteo. Impossibile, poi, dimostrare indifferenza nei confronti della protesta sollevata dal direttivo dell’associazione Cuore Molisano che proprio venerdì scorso ha deciso di proclamare lo sciopero della fame e nel contempo di raccogliere cinquemila firme da consegnare insieme a un piccolo albero di Natale il prossimo 24 dicembre al Quirinale.
L’Amministrazione comunale di Termoli aveva già provveduto nei giorni scorsi ad attivarsi, come in tante altre occasioni, nei confronti della razionalizzazione sanitaria operata nel Basso Molise ed in particolar modo nei confronti dell’ospedale San Timoteo impugnando il nuovo Piano Sanitario dinanzi al Tar con apposito atto di Giunta e convocando una seduta straordinaria di Consiglio comunale presso il PalaSebetta, per sottolineare, anche simbolicamente, l’attenzione di tutta la comunità termolese al problema considerato che l’impianto sportivo si trova nelle vicinanze del presidio ospedaliero cittadino.
“Come Amministrazione abbiamo già provveduto ad impugnare il nuovo Piano sanitario dinanzi al Tar e a convocare il prossimo Consiglio comunale nelle vicinanze del San Timoteo ma da uomo, e non solo da primo cittadino, sento il dovere di difendere a gran voce quelle che sono le proteste sollevate dal territorio ed in particolar modo dall’associazione Cuore Molisano – questo il primo commento del sindaco Di Brino, che continua – Come possiamo rimanere indifferenti di fronte alle drastiche e possibili conseguenze che andrebbero a ripercuotersi soprattutto nei confronti dei pazienti ed in particolar modo nei confronti dei cardiopatici? Forse l’attuale Governo non tiene conto dell’ampio bacino di utenza che giornalmente, e soprattutto durante il periodo estivo, ricorre alle cure mediche del nostro ospedale; persone provenienti non solo dal Basso Molise ma anche dalle vicine regioni dell’Abruzzo e della Puglia.
Tutto questo è inaccettabile, siamo arrivati al punto in cui un paziente, che deve necessariamente convivere con la propria patologia, per difendere i propri diritti è costretto a compiere un’azione di protesta estrema tale da nuocere addirittura alla sua stessa vita! Un’Amministrazione comunale che si rispetti ha il dovere di difendere il diritto alla salute dei propri cittadini assumendo posizioni dure ed inequivocabili. Noi ci stiamo muovendo sia a livello giurisdizionale che istituzionale e ci schieriamo al fianco dell’Associazione Cuore Molisano per dire no a questo insano progetto che nulla a che vedere con il rispetto e la tutela degli ammalati”.