È necessaria quindi una programmazione dei lavori di recupero di tutti gli edifici scolastici da avviare unitamente alla realizzazione del nuovo plesso, per scongiurare l’ipotesi che vengano sanate alcune situazione e dimenticate altre, per scongiurare l’ipotesi che si abbiano studenti di serie A e studenti di serie B. Le scuole elementari e medie, rappresentano sicuramente quegli edifici scolastici sotto la diretta responsabilità del sindaco, ma in quanto ricadenti sul territorio comunale, il sindaco non può dimenticare o sottovalutare la situazione disastrosa degli istituti superiori.
E’ necessario per questo coinvolgere la Provincia di Campobasso e il suo presidente, affinchè si chiarisca in maniera definitiva il motivo per cui i lavori sulla sede ex scientifico di via Scardocchia sono ormai fermi da mesi, e il perché non si utilizzi quell’area per costruire un polo scolastico per scuole medie superiori che rappresenti, anche in questo caso, quell’edificio jolly che permetterà di porre rimedio al problema della sicurezza anche per le scuole medie superiori. Sarebbe utile e necessario, inoltre chiarire, se il Sindaco, intenda andare nella direzione della realizzazione di pochi grandi poli scolastici. Se cosi fosse, sarebbe utile tenere in seria considerazione, il concetto che, la realizzazione dei poli scolastici, è esclusivamente praticabile nelle prime aree periferiche della città, per una ovvia mancanza di spazi nelle aree più centrali.
Questo aspetto sconvolgerebbe in maniera significativa i processi di mobilità della città, in quanto la dislocazione delle sedi scolastiche, ora frastagliata e adeguatamente distribuita su tutto il territorio comunale, sarebbe concentrata in pochi siti. Sarebbe quindi indispensabile studiare, o meglio riformulare, un piano della mobilità, ma soprattutto il piano del servizio trasporto urbano, per non generare futuri problemi e disagi ai cittadini, nonché spiacevoli disagi agli stessi studenti e docenti che quotidianamente dovranno recarsi presso le nuove sedi, e che verosimilmente, non ritrovando in questo futuro assetto la scuola di quartiere dovranno attraversare parte della città per recarsi nelle nuove sedi. Si rende a questo punto necessaria una concertazione tra Comune, Provincia e Regione, per valutare una più complessa strategia di intervento, ma soprattutto per capire che copertura finanziaria possano avere le proposte del sindaco. Bisognerà capire inoltre, quali sono i tempi entro i quali Comune e Provincia intendono dare risposta ai cittadini. Con il gruppo di costruire democrazia, martedi 6 aprile presenteremo richiesta di un consiglio monotematico urgente, affinchè il sindaco riferisca in consiglio comunale e quindi ai cittadini sull’argomento.
Ing. Michele Coralbo