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Pasquale Sisto, segretario regionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

TERMOLI – L’accanimento contro chi fa sport all’ aperto durante la quarantena colpevolizza i singoli e distrae dalle responsabilità politiche di un’emergenza gestita disastrosamente, specialmente in alcune Province Italiane. Da qualche giorno, l’invito a “stare a casa” per limitare la diffusione della pandemia di Covid-19 si è trasformato in una sorta di caccia alle streghe ai danni di chiunque venga avvistato fuori dalle mura di casa propria, specialmente se intento nell’ imperdonabile attività di fare sport all’apertoNonostante la possibilità di uscire di casa per svolgere attività motoria sia espressamente consentita dalle F.A.Q. pubblicate sul sito del governo.

All’ improvviso chi va a correre, porta fuori il cane o semplicemente esce per fare una passeggiata sembra diventato il principale ostacolo alla soluzione della crisi sanitaria.

Veniamo bombardati H24 da tutti gli organi d’informazione e anche  dalle macchine che girano inutilmente (perché non trovano nessuno)  con gli altoparlanti, per le strade dei nostri Comuni ,che invitano la popolazione a stare a casa, Comuni già deserti da anni  e indipendentemente dalla emergenza Sars-cov 2, per via dello spopolamento dei nostri centri abitati dovuti alla mancanza di lavoro e per le strade disastrate. Addirittura il ministro dello Sport Spadafora ha avanzato l’ipotesi di vietare completamente le attività all’aperto, le piccole passeggiate e tante altre restrizioni non giustificate dall’attuale se pur grave situazione  dell’emergenza creata dalla nuova Sars-cov 2.

C’è però un piccolo particolare: per la maggior parte, le persone che continuano a spostarsi non lo fanno per godersi il sole di marzo, ma perché costrette ad andare al lavoro nonostante l’epidemia. Sono le persone che non hanno il lusso di poter lavorare da casa, e che operano in settori essenziali per la tenuta complessiva del paese: sanità, logistica, trasporti, grande distribuzione alimentare, servizi di pulizia, etc. Ma anche molti operai e impiegati tenuti al lavoro in settori “non essenziali”.  Invece di pensare alla gente che fa jogging, potrebbe essere più utile riflettere su ciò che non è stato fatto per evitare che l’epidemia raggiungesse   livelli così drammatici in alcune parti del Nord ,e quello che si sta facendo affinché l’epidemia non raggiunga drammaticamente anche le altre parti d’Italia poco colpita  e su cosa si può fare ora per limitare i danni,visto la disastrosa Sanità di alcune parti del Mezzogiorno d’Italia.

Invece di pensare alla gente che fa attività fisica da solo, o a chi magari raccoglie gli asparagi da solo in mezzo a una sperduta campagna, dovremmo pensare  per esempio a tutti i tagli avvenuti negli anni  alla Legge 833/78 Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (detta anche Riforma Sanitaria) del 23 dicembre 1978,  una legge della Repubblica Italiana che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale, sopprimendo il sistema mutualistico,la quale Legge era sicuramente la migliore del pianeta. Vogliamo ricordare,che Il Servizio Sanitario Nazionale  del 1978 è nato da una collaborazione del PCI con l’allora Ministra Partigiana della Sanità che era della DC,Tina ANSELMI.

Quindi l’eventuale ulteriore diffusione del nuovo coronavirus Sars-cov 2 non è colpa di chi fa una passeggiata solitario ma di chi ha distrutto il Servizio Sanitario Nazionale come il Governo SalvaItalia di Mario Monti, che nel 2012, impose il taglio di 30.000 posti letto, in nome della spending review. Il Molise ha dovuto ridurre la spesa sanitaria di più del 33% per ridurre il deficit.

Si vuole impedire di uscire di casa per qualsiasi motivo per distrarre la popolazione  per non dire i veri motivi per cui il nuovo coronavirus si sta diffondendo e non certamente per le passeggiate solitarie. Si impedisce di uscire di casa ai bambini, agli anziani, e qualunque altra persona, ma nel contempo si obbliga i lavoratori non essenziali a uscire di casa per  recarsi in affollatissimi posti di lavoro senza nessuna protezione ne individuali e ne collettive in quanto le Aziende hanno anche disatteso l’applicazione del protocollo d’intesa tra Governo e Sindacati sottoscritto per adottare alcuni accorgimenti per cercare di limitare il contatto stretto tra le maestranze nei luoghi di lavoro. Che senso ha tutto questo se si vuole alleviare il diffondersi del nuovo coronavirus? Risposta: nessun senso.

Il problema  sono le Fabbriche aperte e per  cui se si vuole fermare veramente e seriamente il diffondersi del nuovo coronavirus Sars-cov 2 il Governo Centrale deve decretare la chiusura di tutte quelle attività produttive non essenziali.

Partito Della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Il Segretario Regionale Pasquale Sisto