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TERMOLI _ Come ormai è noto a tutti, un componente del nostro direttivo provinciale è stato licenziato dalla SIRIO, le contestazioni fatte al nostro dirigente sono di aver usufruito di permessi sindacali per motivi personali! Per dimostrare questa sua tesi l’azienda descrive, nella lettera di contestazione, come ha passato le sue giornate il nostro dirigente! Stiamo parlando di 5 giornate, difficile pensare che non sia stato controllato e pedinato ma, per adesso, non è questo che ci interessa, quello che ci preme più di tutto è far capire come vengono chiesti e a quale titolo i permessi sindacali, ma soprattutto come essi vengono utilizzati!

L’art. 5 sezione diritti sindacali, concede alle organizzazioni sindacali che il contratto l’hanno firmato, la possibilità per i propri dirigenti provinciali e nazionali di usufruire di 24 ore di permessi trimestrali per il disbrigo delle proprie funzioni, quando l’assenza venga espressamente richiesta per iscritto dalla organizzazione predette e garantito comunque in ogni reparto lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Questa parte del contratto è stata voluta e ripresa dalla legge 300 per permettere ai rappresentanti dei lavoratori di svolgere la loro attività in totale indipendenza dai padroni! Quindi il permesso non è del lavoratore ma dell’organizzazione, le funzioni non vengono assegnate dall’azienda ma, ovviamente, dalla OO.SS che non è tenuta a comunicare in nessun modo e per nessuna ragione le attività che il dirigente svolge all’esterno dello stabilimento!

I sorveglianti svolgono l’attività lavorativa per l’intera settimana, domenica è festività incluse, i dipendenti FPT dal lunedì al sabato incluso, in entrambi le turnazioni, il riposo è a scorrimento, non ci vuole molto, ma probabilmente la dirigenza SIRIO ha qualche difficoltà, per capire che in qualsiasi giornata della settimana venga convocato il direttivo una parte dei componenti risulterà a riposo! Fermo restando il giudizio di chiunque sulla bontà dell’attività sindacale, va da se che, se un dirigente usa il suo giorno di riposo per svolgere le funzioni assegnategli (dall’OO.SS non certo dall’azienda) è ovvio che la sua giornata di riposo la deve recuperare!

Se poi in questa giornata di recupero, non avendo altri permessi all’infuori di quelli sin qui descritti, si cerca di fare comunque attività sindacale, oppure di utilizzarla per fare le cose che si era deciso di fare nella giornata di riposo, è qualcosa che riguarda la coscienza di ognuno è non può essere sicuramente sottoposto al giudizio della dirigenza aziendale, né tantomeno al loro controllo! Se altri componenti o segreterie di altri sindacati fanno dichiarazioni come quelle lette sinora, nella migliore delle ipotesi, dimostrano solo la loro scarsa conoscenza del contratto!

Segreteria provinciale FAILMS-cisal

3 Commenti

  1. Non ho una grossa cultura per questo faccio fatica a capire il politichese e a maggior ragione il sindacalese. Mi sembra che nell’intervento della segreteria sindacale è stato ribadito, con riferimenti ad articoli e comma di legge, che i permessi sindacali retribuiti, e sottolineo retribuiti, sono un diritto per i sindacalisti i quali, nel contempo, non hanno il dovere di rendere conto del loro utilizzo, perchè non previsto da articoli e comma di legge. Come dire l’utilizzo dei permessi di cui trattasi è insindacabile? Ho capito bene?

  2. x federico
    anch’io non sono un esperto di diritti sindacali e modalità di utilizzo dei permessi retribuiti però, da ignorante, penso che l’Azienda, se non paga i permessi, non ha il diritto di contestare il loro utilizzo. Se poi l’Azienda contesta la concessione dei permessi in quanto sconvolgono la catena produttiva questa è un’altra storia…

  3. Se i permessi sindacali sono pagati dal Sindacato e non dall’Azienda , a mio avviso, il datore di lavoro non può contestare il loro utilizzo. Ma chi paga? Mi auguro che le spese non siano, a loro insaputa, a carico dei contribuenti.