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TERMOLI – Leggendo il comunicato stampa dei Comitati referendari dal titolo “Termoli torna a sperare” nel quale viene descritto l’incontro tenutosi a Campobasso tra i rappresentanti dei comitati PartecipaTermoli, Termoli Decide e l’Assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni, sono rimasto colpito sia dall’aspetto politico e sia dall’aspetto tecnico della vicenda. Dal punto di vista politico si evince, chiaramente, come la Regione e il comune di Termoli non sono più in “sintonia” perché viaggiano ormai sullo stesso binario ma in direzione opposta. Infatti, mentre l’assessore NAGNI ritiene importante lo strumento Referendario e attribuisce al suo esito una funzione determinante nella trattativa tra Regione Molise e RFI, l’Amministrazione presieduta dal sindaco Angelo SBROCCA, invece, si è dimostrata sempre avversa.
L’aspetto tecnico è ancora più inquietante, riguarda le dichiarazioni fatte dall’Assessore NAGNI e dal sindaco SBROCCA: il primo dichiara che qualora ci fosse un ripensamento da parte dell’Amministrazione Comunale e il tunnel non venisse più realizzato, è ipotizzabile il recupero del finanziamento di 5 milioni di euro e l’utilizzo dei fondi per altri interventi SULLA VIABILITA’ DEL COMUNE DI TERMOLI mentre il secondo invece dichiara che “la storia del tunnel va spiegata: è un reinvestimento di una parte dei soldi destinati alle autostrade, che la Regione e il Ministero hanno dato la possibilità alla Regione Molise di poter reimpiegare per opere di nuova viabilità. NON SI POSSONO FARE CON QUESTI FONDI ASFALTI O ALTRO”.
È evidente che le dichiarazioni dell’assessore regionale e del Sindaco termolese sono diametralmente opposte per cui una dovrebbe escludere l’altra. Infine e non per ultimo vorrei conferire un BEN FATTO ai due comitati partecipaTErmoli e Termoli Decide che con caparbietà e ostinazione stanno portando avanti una battaglia finalizzata a garantire un diritto riconosciuto ai cittadini dalla Costituzione italiana, dallo statuto del Comune di Termoli e dal regolamento comunale per la partecipazione dei cittadini.
Ciro Stoico