LARINO – Prendiamo atto della sospensione cautelare del bando da parte del Tar, così come da richiesta degli Ordini Professionali degli architetti e degli ingegneri, ma dimostreremo l’infondatezza delle motivazioni del ricorso nelle sedi opportune. Il ricorso al Tar, che mette in discussione più la forma che la sostanza del bando, è stato un colpo ampiamente previsto quale reazione di chi, affezionato agli incarichi diretti, teme il “nuovo” metodo della trasparenza e della parità di trattamento.
Esso nasce dalla volontà di quei pochi tecnici, abituati a ricevere incarichi importanti e sopra soglia grazie alla loro presunta “autorevolezza”, storia personale, posizione sociale e simpatia politica. Consideriamo il ricorso solo uno spiacevole incidente di percorso che speriamo non crei troppo intralcio alla realizzazione dell’impianto fieristico che sarà l’icona di questo fondamentale processo di cambiamento che porterà alla realizzazione anche delle altre opere pubbliche che i Larinesi meritano e che sognano da decenni. Affidare un incarico di progettazione di un’opera pubblica attraverso un bando ad evidenza nazionale anziché a “discrezione” del politico di turno ha, nella realtà dei fatti, costituito una grossa novità a Larino, che forse ha spiazzato qualche tecnico locale cogliendolo impreparato tanto da non riuscirvi a partecipare.

Questo tipo di affidamento vuole rappresentare un netto e definitivo taglio a storiche e risapute commistioni tecnico-politiche i cui risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. Ne sono un esempio l’Ospedale, per la cui costruzione ci sono voluti 30 anni: se si fosse aperto rispettando i tempi di realizzazione (quasi 20 anni prima) oggi, probabilmente avrebbe avuto un’importanza territoriale diversa e tale da potergli garantire un destino diverso, con tutto quello che ne consegue; gli impianti sportivi, fermi da 30 anni e, ancora, la mancata realizzazione della piscina che, se realizzata per tempo, avrebbe forse reso sconveniente la costruzione delle piscine di Ururi e S. Giuliano. Detto questo, l’amministrazione comunale intende ringraziare pubblicamente il Responsabile dei Lavori Pubblici del Comune di Larino (e i suoi collaboratori) che con grande competenza ha redatto un bando degno di nota.

Un bando al quale hanno risposto oltre 10 gruppi di professionisti di tutta Italia; apprezzato anche dall’Osservatorio delle Professioni per i suoi criteri di trasparenza e di garanzia delle capacità professionali dei partecipanti tant’è che l’Osservatorio non ha proposto ricorso contro di esso. Ricordiamo che il Responsabile dei Lavori Pubblici con rigore professionale ha ascoltato le osservazioni dei rappresentanti degli ordini e mediato con essi al fine di scongiurare il risvolto giudiziario; una mediazione che non toccava a noi, in quanto politici e non tecnici, ma questa non è la stessa prassi evidentemente utilizzata dalla minoranza che invece afferma che il Sindaco, Vitulli e gli altri amministratori avrebbero dovuto mediare e sentire anche gli Ordini Professionali. Per noi già questa è una forma di commistione tecnico-politica che non può e non deve più esistere. Deputato a sedere al tavolo è il tecnico Responsabile, appunto, come è stato! Infine, apprezziamo la coerenza ed etica professionale del nostro Responsabile LL. PP. che in silenzio ha continuato a lavorare per il polo fieristico resistendo alle enormi pressioni che inevitabilmente la faccenda ha avuto e sta ancora avendo su di Lui. Pertanto, non solo si anticipa fin da ora che comunque si esprimerà il Tar, si andrà avanti ugualmente, con gli stessi principi di trasparenza e legalità, e si realizzerà l’opera soppiantando le resistenze di quei pochi tecnici, magari gli stessi già responsabili dei ritardi di quelle opere pubbliche perennemente incompiute. I ricorsi firmati direttamente da loro, o dai loro amici, serviranno soltanto a catalizzare il processo di eliminazione, promesso in campagna elettorale, del vecchio sistema clientelare. È questo che vogliono i Larinesi ed è uno dei motivi per cui è stata votata questa Amministrazione comunale ed è quello che si farà, con o senza ricorsi, con o senza offese della minoranza, con o senza risibili lezioni di rigore morale di chi ci ha preceduti. Concludiamo con l’Osservatorio delle Professioni, augurandoci che quando sarà chiamato ad “osservare” l’operato dei suoi iscritti sia altrettanto meticoloso e attento nel valutarlo così come lo è stato nel visionare il nostro bando e, se lo sarà, allora – usando una frase tanto cara agli amici della minoranza – si che “ci sarà da ridere”.

L’Amministrazione comunale di Larino

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