La conferenza stampa dell'Ncd
La conferenza stampa dell’Ncd
TERMOLI – Il raddoppio ferroviario Termoli – Lesina potrebbe costituire una occasione storica irripetibile, sia perché da un punto di vista cronologico (sia passato che futuro) potrebbe negli anni non esserci più l’occasione di proporre e di modificare qualcosa inerente alla circolazione su rotaie, sia perché in termini economici Termoli potrebbe, attraverso lo spostamento del tronco ferroviario, beneficiare di tantissimi vantaggi e di nuove infrastrutture. Per comprendere al meglio la questione legata all’interrogazione al sindaco Angelo Sbrocca da parte del consigliere comunale e capogruppo (NCD) Antonio Basso Di Brino, è necessario effettuare una cronistoria del tema in questione. Con il Contratto di programma 1994/2000 tra il Ministero dei Trasporti della navigazione e Ferrovie dello Stato S.p.A., è stato finanziato il raddoppio della linea ferroviaria Bologna – Lecce, nel tratto Termoli – Foggia e nello specifico il tratto Termoli – Lesina per circa 36 Km dei quali 16 Km in territorio molisano.
Detto questo è opportuno ricordare che il tratto ferroviario in questione è l’unico su tutta la costa adriatica (Molise – Puglia) ad avere un solo binario. In data 28/01/2003 durante l’amministrazione Di Giandomenico, è stato avviato l’iter autorizzativo con invio del relativo progetto definitivo, a seguito del quale nel 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti Regione Molise, Comune di Termoli e Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Tale protocollo prevedeva: – Delocalizzazione della sottostazione elettrica; – Disposizione di aree della società RFI in ambito stazione; – Sistemazione complessiva della stazione di Termoli con miglioramenti (accessibilità e funzionalità); – Realizzazione di attraversamenti per il ripristino della continuità urbanistica a sud della città di Termoli.

Durante l’amministrazione Greco, in data 27/10/2006, allo scopo di poter avviare le procedure per il raddoppio della tratta Termoli – Lesina, è stato effettuato un Atto Integrativo al Protocollo d’Intesa tra il Ministro delle Infrastrutture, il Comune di Termoli e la RFI, al quale partecipò l’ex Ministro Antonio Di Pietro. RFI si impegnava a: – Delocalizzare le proprie strutture impiantistiche ubicate nella stazione di Termoli (compresi fasci binari non connessi al servizio viaggiatori); – Delocalizzare la sottostazione elettrica comprensivi di binari, platee ed impianti vari, da allocare nelle aree stazioni di Guglionesi e Chieuti. Dal 2006 in poi è decaduto l’accordo, per cui si dovevano avviare le procedure per riprendere i lavori/ accordi / intese inerenti al raddoppio ferroviario Termoli – Lesina. Il 22/04/2013 riprende l’iter per l’approvazione del progetto e per la prima volta il Comune di Termoli viene convocato a Roma per la prima conferenza di servizio al Ministero delle Infrastrutture.

Qui l’amministrazione Di Brino ha precisato sin da subito la posizione favorevole al raddoppio ferroviario, con spostamento del tronco ferroviario dall’attuale sede a ridosso dell’autostrada. Se ciò non fosse stato possibile, la stessa amministrazione chiedeva in alternativa tutte le compensazioni previste sia dal Protocollo d’Intesa del 2003, sia l’Atto Integrativo del 2006. In più considerato che RFI rivendicava i terrenti su cui insistono i parcheggi di Via Campania, P.za Donatori di Sangue e Via Duca degli Abruzzi, il 2% del valore dell’intera opera (vale a dire la sua realizzazione), deve essere destinato e utilizzato per le compensazioni (circa 500 – 600 milioni di €). Considerato che nelle conferenze di servizio che si sono succedute dal 2013 in poi, RFI S.p.A. non ha mai assunto nessun impegno chiaro e definitivo circa gli interventi richiesti dall’amministrazione comunale, il 17/02/2014 la Giunta Comunale con delibera n. 76 aveva espresso parere non favorevole al raddoppio ferroviario della linea “Pescara – Bari: tratta Termoli – Lesina”, salvo l’assunzione di formale impegno circa la delocalizzazione dell’intera tratta ferroviaria fuori dall’ambito cittadino, così come già previsto nella vicina Lesina.

Il 20/02/2014 mentre il sindaco di Termoli era a Roma per discutere con il ministro, presente la Regione Molise (Assessore Lavori Pubblici e Infrastrutture Pierpaolo Nagni e il comune di Campomarino) per la definizione del progetto, la notte dello stesso giorno è stata fatta cadere l’amministrazione Di Brino con motivazioni (ancora oggi) non ancora chiarite e non ancora manifestate alla cittadinanza termolese, interrompendo di fatto tutto ciò che era stato fatto per quanto riguarda la questione in oggetto. Solo attraverso gli organi di stampa, si apprende che il 14/11/2014 in sede di conferenza di servizi tra Regione Molise e Comuni Costieri di Termoli e Campomarino, è stato espresso parere favorevole per il raddoppio ferroviario, proponendo come modifica al progetto la sola realizzazione di una galleria naturale di 1,9 km che passerà sotto Campomarino ed una galleria artificiale di circa 900 metri nel territorio dello stesso Comune di Campomarino.

Essendo favorevoli al raddoppio ferroviario, in quanto potrebbe favorire un maggiore sviluppo per la città di Termoli, essendo una misura che favorisce la cosiddetta alta capacità (e non alta velocità), vale a dire la previsione di un treno ogni tre minuti, la priorità del trasporto merci (da gomme a rotaie), la grande possibilità che vi è nel trasportare merci inquinanti su rotaia (ad esempio quelle derivanti dall’ ILVA di Taranto, Gioia Tauro ecc.…), tramite il parere favorevole da parte dell’Amministrazione Sbrocca, la cui modifica sopra citata comunque non prevede la il raddoppio ferroviario Termoli – Lesina, le merci inquinanti non passerebbero sul secondo binario (a ridosso dell’autostrada) ma nel centro città, comportando un serio rischio per la salute dei cittadini. Tutto ciò premesso, rilevato ed appurato, il consigliere Antonio Di Brino interroga il sindaco per sapere quali sono state le motivazioni che hanno indotto il Comune di Termoli ad esprimere parere favorevole, con quale atto amministrativo sia stata assunta tale decisioni e quali sono state le compensazioni previste per il comune di Termoli.

Antonio Basso Di Brino
Ulisse Di Giacomo
Christian Giovanni Zaami

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