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ChimissoSbrocca
A sinistra Maria Chimisso, Vicesindaco del Comune di Termoli
TERMOLI –
I Giovani Padani hanno dichiarato ieri di voler “emanare provvedimenti disciplinari verso i responsabili” del rogo al fantoccio di Laura Boldrini. Matteo Salvini, bontà sua, afferma che “bruciare un fantoccio così è una sciocchezza”, salvo poi aggiungere che a lui in fondo “i roghi piacciono”. Attilio Fontana, candidato presidente della Regione Lombardia, a corto di notorietà, difende il diritto alla sopravvivenza della “razza bianca” minacciata di estinzione. La signora sessantenne giunta al pronto soccorso di Cuneo se ne è tornata a casa, perché non ha voluto farsi toccare “da un medico negro”. Forse non stava poi così male.

A ben guardare ci sarebbe motivo per noi Meridionali di essere contenti: non siamo più noi i “Sudici” presi di mira dalle campagne discriminatorie dei “Nordici Padani”. Adesso che si sono accorti che i nostri voti tornano utili, serve trovare qualcun altro contro cui orientare il malcontento. Il qualcuno in questione deve possedere i caratteri standard del nemico da odiare: trovarsi in mezzo a noi, stare non troppo lontano, ma neanche tropo vicino. Lo si deve poter incontrare per strada, quanto basta perché si attivino in noi automatici e potenti sentimenti di ripulsa, diffidenza, rifiuto e risentimento che la potente retorica dell’odio fa affiorare anche nelle persone di buon senso.

Questo individuo, che ieri (?) era l’ebreo, lo zingaro e l’omosessuale, oggi si chiama “migrante, straniero, extracomunitario”, meno spesso “nero”, perché non è politically correct. Che porti ricchezza e posti di lavoro – se ne sono accorti pure a Ripabottoni!- è secondario, e poi la gestione dei migranti è SEMPRE roba di mafia, come se la mafia non avesse proliferato finora a prescindere dal fenomeno migratorio contemporaneo. NON CONTA IL SENSO DI GIUSTIZIA verso quelle parti del mondo che abbiamo affamato e dilaniato con il colonialismo e che ora vogliamo ricacciare nella guerra e nella fame. NON CONTANO persino LE NOSTRE RADICI CRISTIANE, il messaggio evangelico dell’accoglienza al nudo e all’affamato ci è venuto a noia.
Alla fine, siamo così accecati, da non vedere che le decine di migliaia di persone che affogano nel Mediterraneo, bambini, donne, uomini, adolescenti nel fiore degli anni sono le nuove, mille “Shoah” contemporanee. I barconi come Dachau.

Gedorem Andreatta è un candidato del collegio Veneto 2, arrivato secondo alle parlamentarie grilline, che gestiva un hotel che ospitava profughi. Prima difeso da Di Maio, poi attaccato da Salvini, Andreatta è stato sostituito da Giacomo Bortolan: la difesa dei migranti politicamente oggi non paga, piuttosto nuoce, come insegna la vicenda Merkel.

Nel mese di dicembre si è aperto in Libia un corridoio umanitario che ha portato in Italia 140 donne con i loro bambini. Alcune sono arrivate a Termoli nei giorni di Natale.
Io le ho viste quelle donne, rane d’inverno dagli sguardi persi nel vuoto di un futuro incerto. Da dietro i finestrini delle macchine, occhi colmi di terrore e di dolore, a raccontare di privazioni fisiche, di violenze sul corpo e di violazioni nell’anima, abbracciate a propri bambini. Ma era Natale, appunto, e avevamo tutti fretta di tornare nelle nostre tiepide case. Di trovarvi cibo caldo e visi amici. Di voltare le spalle alle iniquità.
Il Vicesindaco
Maria Chimisso
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