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Gli Assessori Gallo, Chimisso e il Sindaco SbroccaTERMOLI – Sbrocca contro Di Brino. Sindaco in carica contro sindaco uscente. I due si sono fronteggiati questa sera nell’aula consiliare del Comune di Termoli “faccia a faccia” alzando la voce e lanciandosi accuse reciproche di cui è stata chiesta la trascrizione. Il neo sindaco accusa l’ex di intimidazioni sulla mozione presentata dalla minoranza sulla “questione Petrosino” la cui posizione è stata considerata illegittima mentre Di Brino ritorce di volere solo chiarezza. La vicenda, finita al centro delle attenzioni della Guardia di Finanza di Termoli ed ancora davvero tutta da chiarire, ha tenuto banco nel corso del consiglio comunale di questa sera a Termoli. Un’assemblea civica costellata di discussioni, toni alti, polemiche a non finire e momenti di stizza tra maggioranza ed opposizione. Un consiglio “nervoso” iniziato alle 18.30 con la discussione della mozione a firma di Rinaldi sulla piscina comunale del parco “Girolamo Lapenna” e poi proseguita con una serie di battibecchi tra Rinaldi del centro destra e Di Giovine del centrosinistra con alcuni interventi a gran voce di Timoteo Fabrizio contro Rinaldi. La mozione è stata bocciata a maggioranza. L’atmosfera si è poi surriscaldata, e non poco, sulla vicenda dell’asilo di via Montecarlo dove a dire la sua è stata l’assessore alle politiche sociali Chimisso la quale ha letto un documento. Il suo intervento è stato oggetto di forte polemiche di Di Brino che ha richiamato il Presidente del Consiglio Manuela Vigilante al rispetto del regolamento. Per l’ex sindaco la discussione delle mozioni non prevede l’intervento dell’assessore ma solo del proponente della mozione e del consigliere. La Vigilante, in replica, dichiara che in mancanza di un divieto esplicito della normativa, l’assessore Chimisso ha diritto a parlare. Di Brino, a questo punto, ha chiesto la trascrizione degli atti del consiglio. Marinucci, dal canto suo, illustra il documento: “La scelta di non riprogrammare la riapertura della seconda sezione di asilo nido di via Montecarlo vista la forte richiesta, è penalizzante. Va valutata la riapertura”.

La Chimisso, leggendo, ha replicato sottolineando l’esternalizzazione del servizio alla Cooperativa Sirio dalla Giunta Di Brino. “Una sezione del nido per i bimbi “grandi” è rimasta mentre la seconda classe del nido è stata redistribuita tra le altre due strutture presenti a Termoli: via Volturno e Difesa Grande. Il numero degli iscritti è in aumento ed è intenzione di potenziare il servizio. Per quanto riguarda la scuola d’infanzia, è articolata su 5 classi: una di piccoli, due di medi e tre di grandi. Il servizio introdotto 10 anni fa a Termoli è oggi concorrente con quello di altri 8 plessi statali e vari privati distribuiti su tutto il territorio comunale. Sono poi le maestre dell’infanzia ad essere prossime al pensionamento. La struttura dell’infanzia di via Montecarlo è idonea ad ospitare 5 classi e tali sono attualmente. Mi preme informare il consiglio che presso l’assessorato, notoriamente molto frequentato, non si è finora accomodato alcun genitore per protestare, segno evidentemente di una polemica orchestrata da altri ed è strumentale. Nella seduta del 28 agosto è stata informata la quinta commissione che i genitori erano stati invitati informalmente a valutare l’ipotesi di altre iscrizioni”.

La Chimisso poi ha attaccato l’ex amministrazione Di Brino sul suo operato sulla gestione di via Montecarlo. “Il servizio costa oggi al comune 500 mila euro l’anno esclusi i costi che gravano sulla cooperativa Sirio. Questa amministrazione ha prolungato l’apertura alle 18 e lo ha fatto senza ricorrere all’incremento del 20 per cento di personale come l’Amministrazione Di Brino ha imposto”.
La mozione presentata da Paolo Marinucci, in ogni caso, è stata bocciata. Sedici consiglieri di maggioranza hanno votato contro ed 8 dell’opposizione a favore. L’intervento dell’assessore, contestato già dall’inizio, è stato oggetto anche alla fine di forti polemiche a causa del netto sforamento dell’orario dei 3 minuti previsto dal regolamento.

Sulla questione Marinucci ha replicato: I dati dell’assessore in parte non sono condivisibili perchè le persone non vanno solo in assessorato a lamentarsi ma si rivolgono anche ai consiglieri comunali. Personalmente non ho costruito nessuna cosa artatamente, se è stata fatta una mozione è perchè alcuni genitori mi hanno chiesto di intervenire. Sul nido, personalmente non ho condiviso la scelta di affidare all’esterno gli asili nido. E quando è stato fatto l’ultimo bando era solo ad integrazione di una sezione già esistente gestita direttamente dal personale del comune. Se l’idea di questa amministrazione era di ampliare il nido, allora perchè non cominciare a chiudere la scuola materna pensando a potenziare il nido. Nel nido, è vero che ci sono 14 bimbi dello scorso anno ma ce n’erano anche di nuove iscrizioni ed invece se ne sono scelti solo 5. Molti genitori sono stati costretti a rivolgersi ai privati e probabilmente l’anno prossimo non torneranno in questo nido”.

Nella sua replica, l’assessore-vicesindaco ha dimenticato, inoltre, di ricordare che nella scuola d’infanzia di via Montecarlo erano previste per l’anno scolastico appena iniziato 2 classi di piccoli e non una, le cui iscrizioni sono state formalizzate a febbraio 2014 in vista di settembre 2014 e solo a fine agosto, dopo il 15 del mese, solo a seguito di diverse telefonate e “visite” all’assessorato ed alla stessa scuola di via Montecarlo, si è riusciti a sapere in via informale e provvisoria, in mancanza di atti da parte della neo amministrazione comunale, di dover procedere, a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico, ad una doppia iscrizione vista l’incertezza che gravava sull’avvio del servizio a via Montecarlo.

A riprova di tale situazione è l’interrogazione del consigliere Marinucci che, prima della presentazione della mozione, aveva presentato una interrogazione all’amministrazione sul destino del servizio di via Montecarlo vista proprio l’impossibilità da parte dei dipendenti dell’assessorato di dare risposte certe alle famiglie che continuamente chiedevano risposte anche alla responsabile del plesso. La stessa Chimisso parla di polemiche strumentali ed orchestrate ad arte. L’Assessore, molto probabilmente presa da altri problemi, non si è accorta delle polemiche delle famiglie che, contrariamente da quanto lei affermato, non erano state informate dall’assessorato. Del resto come avrebbe potuto il personale in servizio nel settore dare risposte alle famiglie visto che, nelle settimane successive al ferragosto, non erano a conoscenza delle intenzioni dell’amministrazione. La stessa responsabile della scuola d’infanzia di via Montecarlo a fine agosto non era ancora a conoscenza del destino del servizio per quanto concerne le classi dei piccoli dell’infanzia per cui come si sarebbero potuto informare i genitori prima dell’insediamento della Giunta Sbrocca.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco: “L’intenzione dell’amministrazione è privilegiare il nido ma che sia confacente alle esigenze dei piccoli. Per quanto riguarda la scuola d’infanza, c’è un ciclo scolastico che deve essere rispettato e portato a termine. Questo terminerà nel 2017 per questo la scuola d’infanzia non può essere soppressa. Fermo restando che c’è la condivisione, anzi un miglioramente del servizio per il nido, comprese le esenzioni, visto il momento di crisi”.

L’assemblea ha poi proseguito con la discussione di una serie di altre mozioni, alcune rinviate in commissione, altre bocciate. Solo una è passata, presentata dal consigliere Roberti.

Il consiglio si è nuovamente riscaldato sulla mozione di Di Brino inerente il neo consulente esterno dell’ente Donato Petrosino, ex segretario comunale di Termoli. Petrosino, oltre ad essere incarico dall’esecutivo di Termoli, ha ricevuto la stessa consulenza anche in altri due comuni, tra Puglia ed Abruzzo
. E proprio su questo, si è arrivati allo scontro Di Brino-Sbrocca. L’ex sindaco replica che: “chiedere chiarezza e parlare di un possibile danno non vuol dire intimidire”. Sbrocca però rilancia le accuse. Tra i due “fuochi”, c’è stato l’intervento di Michele Marone che ha dato il benvenuto al nuovo segretario comunale Vito Tenore ma ha anche ricordato l’illegittimità della posizione di Petrosino. Anche in questo caso la mozione è stata bocciata dopo voto nominale. Francesco Roberti ha effettuato una dichiarazione di voto: “avrei gradito il contenimento della spesa da parte di questa amministrazione. Si sarebbe potuto decidere altrimenti”.

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