TERMOLI – Nel 1239 l’Imperatore Federico II concede ai cittadini di Termoli l’apertura di un mercato “intra muras veteris civitatis“. Dal momento che la riorganizzazione dell’assetto difensivo della città, così come lo conosciamo oggi e che vede protagonisti il Castello e la cinta muraria, avviene solo dopo il 1240 (e più precisamente, tra il 1241 e il 1247), è evidente che esistesse, già prima del XIII secolo, una recinzione fortificata.
Infatti, l’assalto da parte dei Veneziani nel 1240 provoca danni ingenti, tanto da inserire nello statuto federiciano “De reparatione castrorum” anche il “Castrum Termolarum”. Ma cosa resta, oggi, delle mura del Borgo erette prima di questa data?
Gli scavi archeologici condotti qualche anno fa nella Torre Tornola, presso il faro, hanno permesso di individuare tratti di mura precedenti alla sistemazione dell’Imperatore, attualmente situate sotto Via Federico II di Svevia.
Inoltre, è stato possibile datare i resti di questa torre, di cui oggi resta la base di forma circolare impostata direttamente sulla scogliera, al XIII secolo. La stratigrafia archeologica ha documentato anche la presenza di livelli di frequentazione precedenti alla sua costruzione e relativi a un silos, poi divenuto fossa di scarico.
Oltre ai reperti ceramici, tra cui frammenti di protomaiolica, è stata rinvenuta anche una moneta del libero comune di Rimini (1250 – 1385), conferma dei commerci marittimi della città con gli altri centri adriatici durante il Medioevo.