Ironia di un annuncio disperso che non mi ha permesso di salutare i miei amici “Michele”: Landolfi e Patavino
Da mesi, mi hanno chiamato in molti per le elezioni, per il voto… possibile che nessuno mi abbia detto di Lui?… di loro! Le emozioni si confondono con i ricordi e questi s’intristiscono all’idea che cerchiamo le persone per le cose e l’utilità derivata dalla chiamata. Non chiamiamo più per dire ad un amico: “ciao, Michele ci ha lasciato. Ci vediamo da Lui”. Oppure: “Ciao, ci facciamo un bicchiere insieme?”. O ancora: “Ciao, come stai? Stasera a casa mia mangiamo fagioli, ti aspettiamo!” …no! Chiamiamo, ormai, perché ci serve qualcosa! …ci serve un voto! Diavolo, un moto di rabbia mi avvolge.
Certo, anch’io ormai così lontano da questa terra che mi ha ospitato e mi ospita, ormai a tempo parziale, da tanti anni, dovrei essere più attento. Stiamo così allontanandoci dalle emozioni che le releghiamo a fatti ed avvenimenti intrecciati solo da interessi e clientele. recita uno slogan elettorale. Si! Svegliati Termoli con le tue emozioni raccolte nel cuore delle persone, ma non disperderle nei fatti della vita che appartengono alla ragione, ma non alle ragioni del cuore. Quando vai a votare, raccogli la ragione, ma non abbandonare quelle del cuore. Ragiona sui progetti elettorali, ma guarda negli occhi i candidati. Non guardarli nei proclama, né su internet, né sulle fotografie costose con le quali ci soffocano il cuore e la vista. Guardali nelle tasche, nelle emozioni che ti trasmettono ed in quei saluti o non saluti che ieri ti rivolgevano. Guardali nella coerenza che hanno dimostrato ieri quando dovevano decidere, decidere insieme e non hanno deciso!.. Ed oggi chiedono di nuovo a te di dare loro il voto. Guardali nel rigore che hanno dimostrato quando dovevano dare quel contributo che ogni opposizione deve dare per il bene della cosa comune e non per distruggere l’avversario politico!…
Ed oggi chiedono di nuovo a te di dare loro il voto. Guardali negli occhi quando rivendicano coerenza e virtù agli altri, mentre per loro esiste solo la ragione dei loro interessi. Ancor di più guardali nelle loro azioni quotidiane, quando il candidato è tuo Padre, tuo fratello, tua sorella, un tuo amico…non sei obbligato a votarli! Sei libero di correre sulla strada della tua vita e delle tue decisioni, perché nessuno, neanche loro, hanno il potere di costringerti anche a votarli! Il potere è tuo.
“Tu” con il tuo cuore e le tue ragioni, puoi determinare il futuro della tua città. Chi governa la Nazione oggi, ha solo intercettato questa contraddizione interna al sistema capitalistico, dove ognuno si sente autorizzato a sfruttare tutto e tutti, perché devono tornare i propri conti in borsa o nella propria borsa…e questa contraddizione, ormai interna alla maggioranza degli abitanti del pianeta, produce consenso. E chi è fuori dalla divisione degli utili, spera nel sogno possibile di poter fare altrettanto vendendo i propri sogni, al sogno che : è sufficiente applicare le regole con rigore, anche se le regole “dei Principi e dei Padroni” includono la morte dei sudditi. …ogni morte sul pianeta “rimpingua e rinsalda” le quotazioni in borsa, talvolta anche con assicurazioni che fanno cerchio: .
Chissà, forse l’hanno fatto anche per i terremoti. … è devastante: La logica del profitto, dell’utile, del “cliente” e dell’elettore funzionale ha massacrato il cuore che si spegne o piange alla morte degli amici e, talvolta, dello straniero, rendendoci estranei alla vita. Ogni giorno gli abitanti del Pianeta Terra piangono sugli scempi che producono la morte. Tante morti anche su Termoli e molte di queste per tumore, non hanno ancora prodotto ricerche scientifiche sulle possibili cause: siamo rassegnati e distratti. Ecco la forza del potere! Qualcuno, su morti significative avvenute di recente sul territorio Termolese, ha bisbigliato che la causa è da ricercare nelle polveri sottili che contaminano l’aria.
Ma…sono anni che aspettiamo lo “screening”, come dicono i soliti tecnici, del territorio. Ed anche gli ultimi scopritori di quell’America chiamata “tumori” e “nucleare”, si fanno paladini di rivendicazioni ieri sopite all’ombra della propria incoscienza. Guardateli negli occhi! Io… io non voterò di certo gli amici e conoscenti presenti nelle liste che mi potevano telefonare per dirmi che “Michele è morto”. Porterò un fiore di iris e raccoglierò i miei sogni sulle loro tombe scusandomi per essere stato assente al loro ultimo viaggio, ma, grazie a loro, forse, avrò dato un contributo alla mia città “adottiva”.
Z’ Vassilucce