A parte l’errore inescusabile che Marchionne è amministratore delegato di Fiat e Remo Perna pare sia invece il nuovo proprietario dello Zuccherifico, e che il problema non è l’indirizzo di casa ma il diritto societario e fiscale applicabile nei paradisi fiscali, resto incredulo di fronte a questo paragone e a questo tentativo di eludere il merito delle questioni che ho posto, e che ciascun consigliere regionale e ciascun operatore economico farebbe bene a porsi, a cominciare dai lavoratori dello stabilimento e a tutti gli agricoltori della filiera.
Ho posto a Iorio e a Vitagliano alcune questioni ineludibili che richiedono una risposta seria e non comica. Il mio interesse è salvaguardare la produzione di Zucchero a Termoli e tutelare i livelli occuapazionali dell’industria e della filiera. Non contesto la scelta industriale di produrre zucchero, denuncio l’anomalia di una procedura finanziaria e societaria che deve essere chiarita in quanto è ad oggi totalmente oscura e probabilmente illegittima, e ciò nell’interesse esclusivo della salvaguardia dei lavoratori dello stabilimento e degli agricoltori dell’indotto bieticolo, della trasparenza dell’azione amministrativa, del rigore nella gestione dei fondi pubblici. Ripropongo dunque le domande e chiedo a Iorio di rispondere:
1. Dove sono finiti i 5 Miliardi di lire che nel 2001 Iorio deliberò tramite Fin Molise in favore della HDM spa per il fallimento della GTR spa di Remo Perna e che dovevano servire per il rilancio della filiera del tessile?
2. E’ al corrente Iorio che il nuovo socio dello Zuccherificio, la G&B investments, interamente di proprietà della cipriota G&B management, è socio della Fin Molise insieme ad una società anonima lussemburghese, la Soim s.a., all’interno di una società, la Ifim spa, in rapporti commerciali con il governo della Mauritania ?
3. Qual è l’interesse pubblico della Regione Molise nel condurre e/o avallare rapporti commerciali e societari con il governo della Mauritania tramite la Ifim spa, e soprattutto perchè la Regione Molise è in società con società anomine lussemburghesi e con società di Cipro, senza sapere neppure chi sono i soci, che attività svolgono, con chi e con quali soldi?
4. Come ha saputo Iorio che dietro alla G&B investments, di proprietà della cipriota G&B management, c’è Remo Perna, se il suo nome non compare in nessun atto ufficiale?
5. Perchè la Regione non ha svolto nessuna procedura di gara e/o di evidenza pubblica (il caso Termoli jet non ha insegnato niente?) nè alcuna verifica della sussistenza dei requisiti tecnici, finanziari, industriali, patrimoniali e di moralità professionale della G&B, limitandosi ad avallare in gran fretta l’ingresso nello Zuccherificio del nuovo socio attraverso la rinuncia della Giunta regionale al diritto di prelazione delle quote dell’ex socio?
6. Perchè l’Ersam, proprietaria del 30% dello Zuccherificio, è inspiegabilmente in liquidazione da oltre 7 anni, il commissario liquidatore è addetto alla segreteria del Presidente della Regione, e di liquidare il patrimonio dell’ente agricolo non se ne parla nemmeno nonostante la legge istitutiva (l.r. 27/04) stabilisse che tutto si sarebbe dovuto concludere solo dopo qualche mese?
7. Perchè se negli ultimi 2 anni Iorio ha speso per lo Zuccherificio oltre 45 Milioni di euro, la quota di proprietà della Regione vale meno di 2 Milioni? Dove sono finiti 43, 5 Milioni di euro? Dove sta e da chi è stata redatta la perizia giurata per la stima del soprapprezzo azioni?
8. Perchè Iorio ha modificato lo Statuto dello Zuccherificio rinunciando praticamente ad ogni forma di potere gestionale sulle attività dello stabilimento conferendo una delega praticamente in bianco ad una società che nel proprio oggetto sociale non ha nulla riconducibile alla produzione saccarifera?
9. Perchè Iorio e Vitagliano dicono che il nuovo socio privato ha un piano industriale coerente e vincente se l’autorevole professore incaricato del salvataggio industriale ha affermato che “il nuovo socio chiede tempo per elaborare il nuovo piano industriale?”
10. Perchè Iorio, invece di avallare la svendita delle quote dell’ex socio per una cifra peraltro modesta, non le ha acquistate con i soldi pubblici già versati, per poi dismettere l’intero pacchetto azionario con un regolare bando pubblico, aperto e trasparente, magari stimolando l’interesse di aziende e cooperative di bieticoltori che producono barbabietole e hanno tutto l’interesse a mantenere la produzione di zucchero (e non di altro) in Molise?
Queste sono solo alcune delle domande che ho posto a Iorio e a Vitagliano e su cui chiedo risposte chiare e non semplificazioni inutili e oltretutto irrispettose del mandato ispettivo dei consiglieri regionali e del diritto dei cittadini a conoscere come vengono spesi i soldi pubblici. Non credo che i consiglieri di maggioranza raccoglieranno l’appello di Iorio ad alzarsi per difendere la bontà di questa maxi operazione solo finanziaria (di industriale c’è poco, visto che a quanto pare non esiste ancora un piano industriale): Iorio sta rimodulando, promettendo e addirittura spendendo, insieme al solito Vitagliano, molti dei 476 Milioni di fondi Fas, la cui programmazione compete al Consiglio e non alla Giunta, in maniera totalmente monocratica e al di fuori di ogni forma di informazione, di trasparenza e di partecipazione del Consiglio regionale.
Un modo di fare che dal famigerato art. 15 in poi sembra rappresenti ormai la regola in Molise. Una scelta, oltre che illegittima, sintomatica di un rapporto ormai logorato e in via di esaurimento tra Iorio e la sua maggioranza e soprattutto tra Iorio e l’opinione pubblica. Invio questa replica a tutti gli organi di stampa, ivi inclusi quelli -pochi e noti- che percepiranno i finanziamenti regionali per promuovere una informazione più pluralista e più libera, televisioni comprese, fiducioso che ad essa venga dato lo stesso spazio che è stato offerto -senza contraddittorio- alla risposta di Iorio e Vitagliano, verso i quali manifesto sin da subito la disponibilità ad un confronto pubblico sull’argomento”.