TERMOLI _ Zuccherificio in grave crisi, semine ferme, stipendi a rischio mentre in Fiat si intravede qualche spiraglio positivo con la produzione della nuova Panda a Pomigliano d’Arco. Sono tempi veramente duri e difficili per la filiera agro-alimentare con particolare riferimento a quella dello zucchero legata allo stabilimento saccarifero termolese in perenne perdita ed ora più che mai in balìa della “brutta bestia” chiamata recessione ma anche del gravissimo deficit di liquidità che ha determinato il mancato pagamento di una fattura di gas di oltre 3 milioni di euro. Ma le grane per l’azienda non finiscono quì.  I sindacati sono fortemente preoccupati per l’intera situazione in cui versa l’impresa così come operai ed rsu.

Secondo quanto dichiarato da più sindacalisti sono ferme le semine da parte dei bieticoltori, in attesa di conoscere gli esiti delle varie grane che pendono come una Spada di Damocle sull’azienda. Inoltre per le OO.SS. sarebbero a rischio i pagamenti del mese di dicembre e delle tredicesime. “Siamo molto preoccupati _ hanno dichiarato alcuni sindacalisti di più sigle sindacali del posto _. I problemi sono tanti e molti non ancora risolti. Stiamo aspettando la convocazione di un’altra riunione in Regione e siamo in attesa dello sblocco dei fondi da parte del Governo che potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno visto che non ancora si risolve la questione della bolletta del gas. Nel frattempo non si sa davvero che futuro avrà questo stabilimento per questo i bieticoltori sono fermi con le semine”.

Il ritardo nella coltivazione delle barbabietole si ripercuoterà in maniera negativa sulla prossima campagna saccarifera. Attualmente sono seminati 4 mila ettari ma restano ancora altrettanti da preparare. Se entro qualche settimana non saranno completate, la campagna estiva sarà compromessa per la mancata maturazione nei tempi giusti del prodotto. Insomma lo Zuccherificio che da oltre 10 anni interessa le cronache quotidiane con le problematiche di vario tipo, sembra sia in un vicolo cieco dove la via d’uscita è davvero difficile da intravedere, almeno in questo momento.

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10 Commenti

  1. una lenta inesorabile agonia
    Ogni giorno che passa la situazione si aggrava sempre di più. I sintomi del crollo finale ci sono tutti. Aspettiamo solo, da un momento all’altro, il tonfo. Non che la cosa ci fa piacere, ma certamente sarà un sollievo per tutti. Mantenere in vita uno stabilimento che fa acqua da tutte le parti è una follia. Se si vogliono buttare i soldi pubblici al vento, tanto vale fare un bel falò almeno ci riscaldiamo un po’ le mani, in questi giorni di freddo; o taggliuzziamoli come coriandoli: carnevale si avvicina.
    Gli unici fessi in tutta Italia che si sono attaccati all’ultimo zuccherificio rinunciando alle compensazioni della Cee, siamo stati noi. Di 17 ne hanno chiusi 16, perchè quello di Termoli non si doveva chiudere, così l’illuminato Michele da Morrone aveva deciso.
    Una grande sciocchezza, un errore madornale, al quale bisogna immediatamente mettere la parola fine, perché più si maneggia il letame e più i miasmi ci soffocano, e continuare nell’errore non significa solo essere degli incapaci e imprevidenti ma essere degli stupidi.

  2. aumento di capitale
    puntualmente, come è stato anche scritto su queste pagine, il nuovo presidente Di Rocco si accinge a battere cassa. Sotto forma di un aumento di capitale ecco altri soldi pubblici freschi, buttati nella fornace.
    Tutti i partiti, anche quelli dell’opposizione, si fanno in quattro per salvare lo zuccherificio. Tutti responsabili dell’ennesimo spreco inutile di soldi. Possibile che non ci sia una persona dotata di buon senso fra i consiglieri regionali a fermare questo scandaloso scempio di denaro pubblico. I consiglieri regionali ci mettano i loro soldi, sottoscrivano loro l’aumento di capitale; lo faccia Di Rocco, lo faccia Iorio, ed anche Petraroja o Ciocca che hanno tanto a cuore le sorti degli operai.
    Ma nessuno lo farà perché stanno tutti attenti ai loro soldi, come è giusto; altro discorso con i soldi della cassa regionale; lì sono tutti d’accordo, contenti gli operai, contenti i sindacati, sono tutti contenti; e se si continuano a buttano nell’indifferenziato qualche milione di euro, che fà, tanto poi pagano i soliti fessi con l’addizionale regionale.
    La dovete smettere. Le fabbriche fallimentari vanno chiuse.

  3. Una situazione demenziale
    Sono d’accordo con il sig. Savo. Anch’io credo che sia sostanzialmente un atto stupido quello di mantenere in vita una azienda che da anni è in perdita e brucia soldi regionali a rotta di collo.
    Non si capisce come possa tornare attiva un’azienda i cui costi di produzione dello zucchero sono più che doppi rispetto a quelli del nord europa e già questi ultimi non reggono la concorrenza con gli stati uniti o la cina.
    Ci vuole tanto a fare due conti?
    E’ comprensibile che i politici si preoccupino di mantenere i posti di lavoro, ma se il problema è quello, va trovato un ammortizzatore sociale a quel problema, certamente non è mantenendo a tutti i costi il loro posto di lavoro divenuto insostenibile che si risolve il problema. Lo si aggrava e basta.

  4. cambiare registro
    credo che la severa crisi economica che stiamo vivendo sulla nostra pelle deve spingere i politici regionali ad essere più cauti. Non è possibile fare come se nulla fosse. Cioè prendere 15 o 20 milioni di euro e giocarli sulla roulette russa dello zuccherificio del molise.
    Sarebbe un’azione sconsiderata, una vera delinquenza politica. Perché dimostrerebbe una totale mancanza di capacità gestionale delle poche risorse economiche rimaste.
    Dimostrerebbe che invece di spendere soldi pubblici per creare le condizioni di sviluppo, si sprecano risorse per puntellare aziende decotte, il cui destino è segnato.
    Negare questo significa negare l’evidenza ed essere responsabili di una politica economica demenziale.

  5. cercare un rimedio
    Leggo stamattina che anche l’ex presidente dello zuccherificio, il consigliere regionale avv. Domenico Porfido si tira fuori dal disastro in cui versa attualmente l’azienda.
    Eh no! caro consigliere, troppo comodo cavarsela scaricando la colpa sugli altri, in questo caso il socio privato. Quando si è a capo di un’istituzione o di un’azienda si è sempre responsabili. Se le cose non andavano come voleva, a tempo debito, doveva dimettersi, non abbandonare la barca un momeno prima che affondasse, solo per salire su una poltrona più sicura e meglio remunerata.
    Ora dalla sede regionale, visto che conosce le cose meglio degli altri, abbia almeno la compiacenza di chiudere onorevolmente la partita.
    Fatela finita con un’azienda ormai morta, seppellitela o sarà lo zuccherificio a seppellire voi e il molise.

  6. in punta di piedi
    Scusate se mi inserisco in punta di piedi in questo forum ma voglio anch’io dire la mia.
    Le cose sono più semplici di quello che sembrano. C’è qualcuno che crede ancora nella ripresa dello Zuccherificio? Bene, allora compri le sue azioni.
    Michele da Morrone invece di giocare a fare l’imprenditore con i nostri soldi, tira fuori i tuoi soldi dal cassetto di casa e compra le azioni. Tu Vitagliano, tu Petraroja, tu Porfido , tirate fuori i vostri soldi e compratevi le azioni.
    Non vi azzardate a giocare ancora con i nostri soldi!

  7. poche speranze
    Voglio rimanere con i piedi per terra ed invitare gli amici del forum a non nutrire soverchie speranze. Tutti conosciamo come governa Iorio. Ve lo ricordate l’IMAM, che fine ha fatto quella istituzione musicale di Larino. I 500.000 euro dilapidati… E il Catamarano? Dove sta arrugginendo? E il la voragine nella sanità? E la recente la storia di Molise Cultura? Non vi bastano questi esempi, cari amici, per scoraggiarvi dal nutrire speranze di una corretta e oculata gestione dei nostri soldi?
    Quanto tempo credete che ci vorrà a Michele Iorio per sbranare i fondi cipe? Una somma enorme,è vero, ma sono un niente per un uomo che fa politica dando un osso ad ogni cane che abbaia.
    Per lo zuccherificio si è sollevata la solita canea, che problema c’è a gettare qualche palata di milioni per togliersi di dosso questo fastidio.

  8. fra pochi giorni si decide
    il 19 di gennaio si riunisce il consiglio regionale per prendere decisioni sullo zuccherificio. Si parla di aumento di capitale, si traduce: palate di soldi della regioni gettati al vento.
    Ci conviene mandare gli operai in vacanza a vita con tutti i soldi che bisogna spendere per risanare questa azienda decotta. Una buona prenotazione alle maldive per 20 o trent’anni, per gli operai con relative famiglie, sarebbe di gran lunga meno costoso per le casse regionali. E non pensate che sia un paradosso, è tutto vero, basta fare due conti.

  9. x zebedeo
    Bella l’idea di acquistare azioni dello zuccherificio. Se hai a cuore lo sviluppo del nostro territorio,chinvece di fare della facile ironia, perchè non le compriamo noi molisani le azioni dello zuccherificio. Si apre una sottoscrizione e chiunque vuole dare una mano acquista un pacchetto.
    Ovviamente i primi devono essere i politici, su questo sono d’accordo con te.