CAMPOBASSO _ “La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica. [….]

Quanto sangue, quanto dolore per arrivare alla nostra costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.” (Piero Calamandrei, 26 gennaio 1955)

Tutti noi dobbiamo ricordare sempre i caduti partigiani ed alleati della guerra di liberazione dal nazifascismo così come i tantissimi che furono imprigionati e deportati perché si opposero al regime fascista, ma dobbiamo farlo soprattutto ora che alcuni deputati del centro-destra vorrebbero equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani o abolire il divieto di ricostituzione del partito fascista. Quest’oggi abbiamo reso omaggio a Mario Brusa Romagnoli, fucilato dai nazifascisti a 24 anni mentre combatteva nelle brigate partigiane in Piemonte, ai tanti caduti del Corpo Italiano di Liberazione nella battaglia del Monte Marrone ed a Giame Pintor, morto su una mina a soli 24 anni. Non finiremo mai di ringraziare questi uomini e questi ragazzi che hanno messo in gioco la propria vita per liberare l’Italia dalla dittatura nazifascista e per donare a noi la nostra libertà e la nostra democrazia.

Federazione di Campobasso, Giovani Democratici

Articolo precedenteTopless…si, topless…no. Quando e dove è consentito
Articolo successivo‘Habemus Papam’: una splendida lezione di umiltà