L’uomo, disoccupato, utilizzando barattoli con la foto della figlia disabile, consegnati a supermercati, tabaccherie e negozi in almeno sei regioni, chiedeva soldi per poter sottoporre la bimba a un intervento chirurgico oltreoceano, pur sapendo che la piccola soffre di una patologia dalla quale non è possibile guarire.
Della somma ricavata dalle grande solidarieta’, oltre 100 mila euro, l’uomo, separato dalla moglie che con la piccola vive in nord Italia, versava alla figlia solo 150 euro al mese, tenendo per se quanto raccolto. Oggi il giudice del Tribunale di Larino ha assolto dall’accusa di truffa il termolese ed altre 4 persone, complici del sessantenne. La difesa, portata avanti dall’avvocato Liberatore, ha smontato le tesi accusatorie. Il Pm aveva chiesto 9 mesi di reclusione per l’imputato principale.