CAMPOBASSO _ Il Presidente nazionale dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro e l’on.Anita Di Giuseppe hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della salute e al Ministro dell’economia, circa la grave situazione che affligge l’ospedale Caracciolo di Agnone (IS), situazione che da troppo tempo resta confusa e contraddittoria. “Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione all’articolo 32 – dichiara l’onorevole Di Giuseppe – e l’ospedale civile Caracciolo di Agnone rappresenta un presidio fondamentale che adempie tale principio e una delle strutture essenziali per l’altissimo Molise. Esso copre un territorio montano di circa 15mila abitanti e serve altri 20 mila abitanti abruzzesi. A causa del piano di rientro del 2007, sono stati ridimensionati i reparti di medicina con annessa lungodegenza, chirurgia generale e day surgery, ginecologia, ed abolito il punto nascite.
Negli ultimi anni si è registrata una progressiva emorragia di personale qualificato, primari, medici, infermieri, dirigenti amministrativi e personale specializzato, e nessun reintegro è stato previsto né ap plicato, il tutto a chiaro danno della struttura. Il servizio ospedaliero ha presentato una flessione nel numero di posti letto, che è stato forzatamente ridotto agli attuali 40 nonostante la costante richiesta di ricoveri, puntualmente deviata su strutture private. La sanità molisana – continua la Di Giuseppe – ha raggiunto alti livelli d’indebitamento a causa di una dissennata gestione delle risorse finanziarie, spesso destinate al potenziamento della sanità privata a scapito di quella pubblica. Il ridimensionamento dell’ospedale di Agnone, che colpirebbe un’area montana in difficoltà dal punto di vista occupazionale, socioeconomico e dei servizi sanitari, andrebbe a comportare un declassamento della qualità del servizio sanitario e un maggiore spopolamento di un territorio già drasticamente colpito dal fenomeno migratorio. Bisogna avviare un processo di ricostruzione sociale ed economica in virtù dei valori di solidarietà del territorio alto molisano.
La Legge Regionale n.15/2003 in materia di servizi socio-sanitari, prevede tra l’altro parametri differenziati per le Aziende sanitarie locali operanti prevalentemente sul territorio classificato montano e risorse aggiuntive rispetto alla spesa pro-capite, con particolare riferimento agli indici di invecchiamento della popolazione, di dispersione territoriale e di bassa intensità demografica. Data la posizione del comune di Agnone, è evidente che di tali risorse aggiuntive c’è un legittimo bisogno. Occorre prestare attenzione alla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini, all’efficienza dell’intero sistema sanitario, all’organizzazione interna e all’attenzione rispetto ai pazienti. Abbiamo interrogato il Ministro – conclude l’onorevole – affinché siano previste azioni a garanzia della sopravvivenza del Caracciolo e alla tutela del diritto alla salute dei cittadini. Questa indagine coinvolgerà anche il Commissario ad acta per la Sanità molisana, Michele Iorio. Chissà che stavolta il presidente Iorio non faccia chiarezza!”