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LARINO – La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a 14 anni di reclusione per omicidio volontario di Anna Vincelli, quarantenne di Larino accusata di aver ucciso il marito, Nicola Di Paolo, scomparso da Larino nel luglio del 2007. La Vincelli è stata condannata a maggio 2013 dalla corte d’Assise d’Appello di Campobasso. Annullata, oggi, anche la condanna ad 1 anno per favoreggiamento di Domenico Ciarlitto, presunto amante della donna, assolto dall’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere. Il processo è, ora, tutto da rifare presso altro Tribunale, con molta probabilità quello di Salerno. I giudici romani hanno dato seguito alle tesi del pool difensivo composto dagli avvocati Giulia Buongiorno e Michele Urbano per Anna Vincelli e da Fausi Khalifh Iannucci ed Egidio Iannucci per l’infermiere. Della sparizione di Di Paolo si occupò anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”.
A seguito di indagini, la Procura di Larino accusò la donna di aver ucciso il coniuge; per il presunto amante le accuse contestate inizialmente erano omicidio, occultamento di cadavere e simulazione di reato. L’avvocato Buongiorno, insieme ai legali molisani, ha chiesto l’assoluzione e il rinvio ad altra corte. “Siamo soddisfatti per questo importante risultato che sicuramente premia le nostre tesi difensive e dà una nuova luce all’intera vicenda – hanno commentato Fausi Khalifh Iannucci e Michele Urbano -. C’è un grande lavoro di squadra e oggi è stato premiato dalla Cassazione”.