“Risparmio, a mio avviso, non significa gratuità. Lottiamo per i giovani (e non) che vengono sottopagati o, sempre più spesso, non retribuiti perché ci rendiamo conto che il lavoro è dignità e la dignità la fa anche il resoconto economico di fine mese per il sudore che si investe nel proprio lavoro. Sarebbe stato quindi preferibile dimezzare il costo dei dirigenti, di sicuro molto elevato, e non renderlo volontario oltre che orientarsi su figure professionali più giovani, che hanno un approccio diverso e magari più moderno alla risoluzione delle problematiche che investono il nostro Comune”.
Inoltre proprio il 4 dicembre scorso con la circolare n. 6/2014 del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione il Ministro Madia ha voluto dare l’interpretazione e l’applicazione dell’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dall’articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 il famigerato “Divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza”.
Si legge nella circolare che gli “incarichi vietati, dunque, sono solo quelli espressamente contemplati: incarichi di studio e di consulenza, incarichi dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrazioni e negli enti e società controllati. Il legislatore ha voluto perseguire gli obiettivi sopra ricordati, vietando il conferimento a soggetti in quiescenza di incarichi e cariche che, indipendentemente dalla loro natura formale, consentono di svolgere ruoli rilevanti al vertice delle amministrazioni.” Inoltre che:”Quest’ultimo è entrato in vigore il 25 giugno 2014, essendo stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del giorno precedente: la nuova disciplina si applica, dunque, a partire da questa data, con la conseguenza che non sono soggetti ai nuovi divieti gli incarichi conferiti fino al 24 giugno 2014 compreso.”
Continua sempre la circolare:”Definito l’ambito di applicazione oggettivo della nuova disciplina, va ricordato che essa contempla un’eccezione ai divieti che essa impone, disponendo che incarichi e collaborazioni sono consentiti a titolo gratuito, con rimborso delle spese documentate, per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile.”
Quindi essendo: gli incarichi sono successivi al 25 giugno; i tre incarichi a persone in quiescenza sono a pagamento (quindi non gratuito) quello di consulenza e a titolo gratuito per quello di dirigenza; sono annuali e prorogabili quelli di consulenza e di mandato quelli dirigenziali; Mi viene da pensare che oltre la questione di opportunità cioè quella di “rinnovare e ringiovanire” lo staff dirigenziale come si pone il Sindaco riguardo la circolare e la legge vigente che sono evidentemente in contrasto con l’operato stesso dell’amministrazione comunale? Continuiamo a rischiare così poi il “risparmio” di oggi sarà un “pagamento posticipato” per inadempienze normative?
That’s Termoli
Dal ILFATTOQUOTIDIANO:”Stop agli incarichi di consulenza e alle cariche nelle controllate pubbliche per chi è già in pensione. Il ministro Marianna Madia ha firmato la circolare,però la norma vale a partire da fine giugno.In particolare, spiega il documento, sarà vietato affidare ad ex lavoratori pubblici o privati in quiescenza “incarichi di studio e di consulenza, incarichi dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrazioni e negli enti e società controllati“
Il divieto di conferimento degli incarichi a dipendenti collocati in quiescenza nella pubblica amministrazione, dovrebbe essere un fatto naturale, invece, come al solito si perde tempo a discutere per trovare scappatoie per accontentare gli amici…That’s Termoli
No problem
Nessun problema, a Termoli si può fare di tutto, in deroga ad ogni normativa; purchè venga fatto da una parte politica….
L’esempio del vicesindaco la dice tuttae
le nomine dirigenziali “politico-referenziali” lo confermano. Caro Marinucci, lei è stato bravo a distruggere un sistema ma ha concorso a costruirne uno peggiore. Poco conta che, poi e troppo tardi (solo pochi mesi fa e per giunta in piena bagarre …pre elettorale)lei abbia preso le distanze dal suo vecchio mondo politico. E intanto Termoli è amministrata da chi è stato votato da poco più di un quarto dei cittadini elettori…. Ma anche qui no problem. Termoli e tante altre realtà locali sono lo specchio fedele di quello che, con la complicfità di chi dovrebbe essere il garante della Costituzione italiana, è accaduto a livello nazionale: il governo presieduto da un non eletto…..