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Il desiderio di esporre, sia pure brevemente, una nota storica legata alla diocesi basso-molisana, scaturisce dal recente ingresso del nuovo Vescovo mons. Claudio Palumbo.

LARINO – La diocesi di Termoli-Larino nasce il 30 settembre del 1986 attraverso la piena unione delle due, fino ad allora distinte, circoscrizioni di Larino e di Termoli.

Il messaggio evangelico iniziò a diffondersi nella zona dell’antica Larinum quasi certamente tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. L’organizzazione di una comunità di cristiani è attestata a Larino proprio nel periodo indicato. La chiesa locale, infatti, conserva la memoria dei suoi Martiri Primiano, Firmiano e Casto, trucidati sotto Diocleziano, tra il 303 ed il 304.

Sono ignoti i nomi dei primi vescovi che ressero la chiesa di Larino. Le testimonianze finora a disposizione che indicano chiaramente la presenza di un Presule a Larino, sono contenute nll’epistolario di Papa San Gelasio I (492-496). Nel VI secolo la diocesi di Larino aveva certamente raggiunto un livello molto elevato. Lo conferma la lettera inviata dal Papa Pelagio I, nel 556, al Vescovo della città, Giovanni, per affidargli un importante incarico che interessava un territorio molto ampio dell’Italia meridionale. Nella seconda metà dello stesso secolo, a causa delle conseguenze dovute alla guerra bizantino-gotica ed alle incursioni longobarde, molte diocesi meridionali scomparvero definitivamente. Tra le poche rimaste in qualche modo ancora vive risulta, forse, ancora solo per poco, quella di Larino il cui Presule è menzionato in due lettere di San Gregorio Magno (590-604).

Anche Benevento, dove i Longobardi fondarono, nel 571, un loro insigne ducato, era rimasta senza Vescovo che, probabilmente, tornò ad occupare quel seggio solo con San Barbato (664?). Il Presule beneventano, proprio in quel periodo, estese il suo potere giurisdizionale oltre i confini della sua diocesi, interessando anche una vasta area della Puglia settentrionale, tra cui Siponto e Larino. La difficile situazione del tempo venne, in qualche modo, confortata dalle penetrazioni monastiche dei basiliani e dei benedettini che dettero nuovi impulsi alla vita religiosa e civile dell’intera zona.

Solo nel 960 Larino riacquistò la completa autonomia con la nomina del Vescovo Azzo o Azzone. Egli, però, contrariamente ai suoi predecessori che occuparono la sede larinese fino alla metà del VII secolo, si trovò ad amministrare un territorio notevolmente ridotto per la nascita di altre diocesi, anche se pur sempre ampio poiché si estendeva tra i fiumi Biferno e Fortore (fino al 1938 la diocesi di Larino comprendeva anche le Isole Tremiti).

La mancanza di indizi attendibili riguardanti il ruolo di Termoli come città episcopale prima del X secolo, lascia supporre che la Larino cristiana dei primi secoli, svolgesse la propria funzione di guida sull’intero territorio dell’attuale Basso Molise ed anche su di una considerevole area oggi appartenente alla provincia di Foggia.

Nella seconda metà del X secolo, con la creazione delle sedi metropolitane, tra cui Benevento nel 969, fu ridotta l’estensione delle antiche diocesi che si conformarono alle circoscrizioni politiche. Già sul finire della prima metà dello stesso secolo, forse, si iniziò a ridimensionare le antiche sedi vescovili. Un episodio significativo che potrebbe in qualche modo spiegarlo, avvenne nel 946 quando due ecclesiastici, Leone e Benedetto, si fecero consacrare Vescovi di Trivento il primo e di Termoli l’altro. Nel marzo dell’anno successivo, però, entrambi vennero deposti con un’apposita Bolla di Papa Agapito II.

Poiché non v’è traccia, nei secoli precedenti all’accennata occupazione simoniaca, della presenza di un successore degli Apostoli a Termoli, è legittimo supporre che l’avverbio antiquitus di cui è fatto cenno nel citato documento pontificio, in relazione al diritto acquisito molto tempo prima del 969 da parte del Vescovo di Benevento, voglia riferirsi, almeno per ciò che riguarda la città adriatica, al territorio della chiesa di appartenenza e non a Termoli come centro diocesi.

È da ritenere, quindi, che solo con il ridimensionamento territoriale degli antichi vescovadi, dovuto alla erezione delle province ecclesiastiche, il cui Metropolita avvertiva il bisogno di avere più suffraganei alle proprie dipendenze, Termoli abbia avuto il suo primo Vescovo con la facoltà di guidare la porzione del popolo di Dio dimorante nell’omonima contea. La presenza certa della cattedra termolese è attestata per la prima volta in un atto del 983 e il primo Pastore di cui si ha sicura memoria (dopo l’intruso Benedetto del 946) è tale Amando del 1051. È ormai chiaro che Sico (Scio) o Sicone, uno dei sottoscrittori, nel 969, dell’atto con cui la sede di Benevento fu elevata al rango di metropolitana, posto finora in cima alla cronotassi termolese, fu Vescovo di Blera (oggi piccolo centro laziale) e non di Termoli.
In seguito al Concordato Borbonico del 1818, la diocesi di Termoli assorbì quella di Guardialfiera, istituita nella seconda metà dell’XI. Nel 1968 Guardialfiera venne inclusa tra le sedi titolari.

A conclusione di questa nota storica, è doveroso sottolineare che i resti mortali di San Timoteo, il Discepolo prediletto di San Paolo, sono custodite nella cattedrale di Termoli, dove approdarono, forse, in seguito alla IV Crociata.

San Timoteo
Cattedrale di Santa Maria della Purificazione e San Timoteo

Un altro particolare, legato sempre all’attuale realtà diocesana, riguarda il Seminario di Larino, primo postridentino, che raggiunse il massimo splendore nel XVIII secolo poiché fioriva “in qualunque ranco di scienza”. Ad annunciare il primato assoluto nel mondo cattolico del seminario larinese fu anche Papa San Giovanni XXIII che, in un suo studio giovanile pubblicato nel 1939, a tal proposito così si espresse: “…vivrà come potrà, in poche e povere stanze con rendite tenuissime, ma intanto è arrivato buon primo…”.

Il primato del seminario di Larino venne, inoltre, ricordato anche dal suo immediato successore San Paolo VI nella Lettera apostolica “Summi Dei Verbum” del 4 novembre 1963, inviata all’episcopato cattolico per solennizzare il IV Centenario della istituzione dei seminari.

Giuseppe Mammarella
Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino