TERMOLI _ Il Presidente della Provincia di Campobasso Nicola D’Ascanio ha indirizzato una dura lettera aperta alla direzione della FIAT Powertrain di Termoli con la quale si stigmatizza il grave ed inaspettato provvedimento dell’Azienda torinese che attraverso una laconica nota ha comunicato di aver deciso di venir meno all’accordo convenzionale stipulato nel 2008 tra Provincia di Campobasso e FIAT che prevedeva l’inserimento lavorativo in azienda di 76 persone disabili nell’arco di dieci anni. Va precisato che, allo stato, solo 7 unità di personale risultano essere state assunte al posto delle venti previste nel primo biennio di validità di tale accordo. Nella missiva, il Presidente D’Ascanio, non usa perifrasi per commentare l’accaduto:
“Ho appreso con stupore e preoccupazione – scrive D’Ascanio – quanto da Voi comunicato con apposita nota in merito alla sospensione degli obblighi occupazionali ai sensi dell’art. 3, comma 5, della Legge 12 marzo 1999, n. 68 e dell’art. 7 della Convenzione di Inserimento lavorativo del 14 luglio 2008, stipulata tra la Provincia di Campobasso e la FIAT Powertrain Technologies S.p.A. – Stabilimento di Termoli”. Una decisione unilaterale definita “incomprensibile e ingiustificabile” se si guarda alla realtà dei fatti, che ci dicono che lo stabilimento di Termoli non è stato recentemente interessato da nessun procedimento di mobilità o di CIGS, e quindi non ci sono state situazioni che potevano impedire l’assunzione di disabili.
“Va sottolineato al proposito – afferma il Presidente – che se il competente Ufficio provinciale non ha usato nei Vostri confronti strumenti persuasivi di una certa incidenza circa la lentezza nel dare pienamente corso a quanto stabilito per il primo biennio è solo perché si era convinti della possibilità di individuare alla scadenza della prima fase soluzioni compatibili a consentire l’adempimento dell’obbligo di assunzione. Così come va detto a chiare lettere che non si possono scaricare sulla disabilità

















