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LARINO _ In Basso Molise, gli abitanti sono stati protagonisti di un episodio spiacevole e preoccupante: l’acqua contaminata da Trialometani , oltre il limite consentito, ha privato loro dell’uso dell’acqua potabile per diversi giorni . I cittadini non vedono l’ora del ripristino delle condizioni di normalità, la rabbia della popolazione è alle stelle. Parte dell’informazione negli ultimi giorni ha anche inspiegabilmente trattato come secondaria la notizia e la popolazione non è stata adeguatamente informata sull’evoluzione della vicenda: chi è arrivato in Molise in questi giorni, poiché lavoratore molisano fuori regione, ha rischiato, se non avvisato da amici o dalle poco visibili fotocopie delle ordinanze comunali, di usare a scopo alimentare acqua contaminata da sostanze potenzialmente pericolose alla salute!

Gli interrogativi che si pongono i cittadini sono tanti. A quando risale l’ultimo prelievo e relativa analisi dell’acqua sgorgante dai rubinetti dei Comuni Basso Molisani? Da quanti giorni, è ipotizzabile, che i cittadini hanno , a loro insaputa, bevuto acqua contaminata ? Perchè a Campomarino l’ordinanza del Comune, che vieta dell’uso dell’acqua potabile, ha preceduto di diversi giorni quella di altri centri del Basso Molise, tutti riforniti dall’ “ Invaso del Liscione”? Da notizie ufficiose da confermare, sembra che il livello dei Trialometani fosse molto più alto in alcuni paesi che in altri : perché, visto che l’acqua viene dallo stesso impianto di potabilizzazione ?

L’acqua contenuta nelle cisterne( “autoclavi”) deve essere buttata? Vi sono responsabilità anche dei comuni coinvolti nella disavventura ? Per trovare una risposta a tutte queste e a altre domande, per evitare che l’episodio possa essere utilizzato come strumento politico, insieme, le autorità comunali di tutti centri coinvolti dovrebbero convocare chi di dovere e rivolgere loro tutti i quesiti del caso. Le risposte, magari, potranno tranquillizzare i cittadini del Basso Molise che ancora non sanno a chi addossare le responsabilità della loro spiacevole disavventura.

Marcello Pastorini ( Ecomuseo Itinerari Frentani)

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