Stefano Sabatini
CAMPOBASSO _ In relazione alle vicende che hanno interessato la potabilizzazione dell’acqua nella zona del Basso Molise nei giorni a cavallo di Natale, Molise Acque ritiene necessario effettuare una disamina complessiva di quanto accaduto, per dimensionarne l’effettiva portata e tranquillizzare la comunità di utenti. In data 22 dicembre scorso l’Arpa Molise comunicava all’azienda che il livello dei cosiddetti trialometani, sottoprodotti della disinfezione dell’acqua, nell’invaso della Diga del Liscione era di 31 microgrammi per litri, a fronte di un livello soglia stabilito dal decreto legislativo 31 del 2001 di 30 microgrammi.

 Per inciso la Puglia, con legge regionale, ha elevato tale soglia a 80 microgrammi per litro. Ciononostante Molise Acque, nella stessa giornata del 22, si attivava seguendo un preciso percorso operativo e di intervento. Dapprima riscontrava nei propri laboratori le analisi effettuate dall’Arpa, e rilevava come in effetti il livello di trialometani era pari a 31,46 microgrammi per litro. Successivamente inviava nota alla Asrem di Termoli e alla Prefettura comunicando l’immediato avvio di iniziative atte a risolvere tale anomalia.

Alle ore 6 del mattino del 22 venivano chiusi i serbatoi degli otto comuni interessati dalla fornitura dell’invaso del Liscione e l’impianto di potabilizzazione a servizio degli stessi. Si procedeva quindi alla pulizia delle vasche e di tutti i filtri, delle pompe e delle condotte a servizio dell’impianto operazioni condotte a mano da personale di Molise Acque. Alle ore 9,30 del 23 dicembre, dopo avere effettuato proprie analisi che riscontravano una presenza di trialometani inferiore al tasso soglia (circa 25 microgrammi per litro) provvedeva alla riapertura dei serbatoi in favore degli 8 comuni serviti dall’invaso del Liscione.

“Dall’esame attento della vicenda – dichiara il Presidente dell’Ente, Stefano Sabatini – credo sia possibile escludere qualsiasi errore umano. Molise Acque non ha mai modificato il sistema di potabilizzazione dell’acqua del Liscione, né si sono alterate le dosi di ipoclorito di sodio necessarie per tale operazione. Quello che è accaduto, un evento comunque grandemente sovradimensionato rispetto alle sue possibili conseguenze, è frutto solo di cause naturali. Nel periodo che va dal 12 novembre al 9 dicembre scorso, infatti, il livello dell’acqua nella diga è cresciuto in modo esponenziale di ben 10 metri.

Tale anomalia è da ricondursi al tasso eccezionale di precipitazioni che ha interessato il bacino imbrifero del Liscione, un bacino peraltro enorme di oltre 1000 chilometri quadrati. Se a questo aggiungiamo l’ ondata di freddo e l’abbassamento repentino delle temperature nell’intero Basso Molise otteniamo un’anomala immissione di materiale organico nell’invaso stesso. E ciò in definitiva ha condotto alla presenza di trialometani per un microgrammo al di sopra del severo tasso soglia stabilito dal legislatore nazionale. In ogni caso Molise Acque ha reagito con grandissima prontezza, e il mio plauso va a tutta la struttura dell’ente, che in meno di 24 ore ha saputo risolvere il problema. Certo oggi attendiamo la conferma ufficiale dall’Arpa del complessivo superamento della anomalia,ma crediamo di aver tutelato al meglio la qualità dell’acqua e la salute dei cittadini. E ripeto si tratta di livelli che nella vicina Puglia, grazie alla locale legge regionale, sarebbero considerati bassi se non bassissimi. Ma noi puntiamo ad un servizio di qualità e quindi ci siamo mossi in questa direzione senza indugio. Voglio inoltre chiedere scusa al sindaco di Campomarino, Camilleri in quanto avevo attribuito erroneamente la presenza di trialometani alla rete adduttrice interna del comune basso molisano. Non era così ed è giusto oggi riconoscerlo. Infine voglio fare una considerazione più ampia. Sull’ambiente c’è una grande, e giusta sensibilità.

Ma bisogna che questa sensibilità vada di pari passo con la conoscenza e con il confronto continuo sulle specifiche situazioni. L’anomalia di questi giorni discende da un assunto più ampio: non è possibile che 60.000 persone debbano rifornirsi di acqua da fiumi e laghi come accade oggi in Basso Molise.

E questo problema la Regione lo ha voluto superare con la costruzione degli acquedotti Molisano Centrale e Molisano Destro. Si tratta di opere di grandissimo rilievo, che porteranno ai cittadini del Basso Molise acqua di sorgente tra l’altro una delle migliori di Italia. Si tratta di grandi investimenti pubblici che si stanno realizzando, non certo lavori solo sulla carta. Il Molisano Destro infatti entrerà in funzione tra qualche mese mentre per il Molisano Centrale, un’opera davvero mastodontica, bisognerà aspettare poco più di un anno. E si tratta di investimenti pubblici capaci di risolvere in via definitiva le problematiche di questi giorni e che beneficeranno grandemente la qualità del servizio idrico dell’intero Basso Molise”.

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1 commento

  1. Le argomentazioni di Sabatini appaiono oltremodo scontate, inopportune e niente affatto giustificatrici. Egli rappresenta il vertice di Molise Acqua in capo al quale ricade ogni eventuale rilievo per la gestione della emergenza idrica in Basso Molise. Altrettanto sconcertanti appaiono, aldilà di giustificazioni, tecniche o presunte tali,le preoccupanti discordanze di dati tra Molise Acque e ARPAM. Infine Sabatini ricorda che la realizzazione dell’acquedotto Molisano Centrale e la ristrutturazione di quello Destro apporteranno(entro 1 anno?) grandi benefici alle popolazioni del Basso Molise; eppure sono trascorsi tre anni di sua guida…con quali risultati?