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TERMOLI – Il decennio in corso ha segnato la caduta del sogno regionalista. Le classi dirigenti delle regioni italiane sono sprofondate nella palude dell’immoralità e nella inadeguatezza operativa e progettuale. L’esito di questo nuovo corso è chiaro: macroregioni e contrazione delle competenze legislative regionali. 

La riforma costituzionale che sta per essere varata riporterà al centro molte funzioni, mentre fioriscono le ipotesi di accorpamento delle regioni più piccole. Il Molise, per le sue ridotte dimensioni territoriali e demografiche e per la povertà dei risultati socio- economici conseguiti, è presente in tutte le ipotesi di accorpamento e rischia perfino di essere diviso in due o più parti.

“I rappresentanti istituzionali del Molise stanno organizzando una linea di difesa ad oltranza dell’autonomia regionale, ma tutti noi sappiamo che, se e quando partirà il processo di aggregazione, quella linea di difesa sarà spazzata via come un fuscello. In questa situazione abbiamo sentito il dovere – hanno dichiarato dalla rivista La Fonte – di organizzare una riflessione specifica su “Il Molise tra autonomia e macroregioni” che si terrà a Termoli il 20 novembre”.

Per l’occasione interverranno Luigi Picardi, esperto di regionalismo, e Marco Olivetti, Ordinario di Diritto Costituzionale, perché possano fornire solide basi a un dibattito aperto sulle scelte da fare nella delicata situazione che stiamo attraversando.

 
“In conclusione del dibattito, che sarà coordinato da Giovanni Di Stasi, del direttivo di L&G, ci assumeremo la responsabilità di indicare una strada di cooperazione rafforzata con le regioni Abruzzo e Marche, utile da subito ai cittadini delle tre regioni – hanno concluso da La Fonte – e valida come indicazione chiara per il legislatore nazionale che decidesse di cancellare l’autonomia della nostra regione”.
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