Video intervista a Giovanni Di Stasi.
Giovanni Di Stasi (VIDEO INTERVISTA)TERMOLI – La buona politica esiste ancora? Non è chiaro ma certamente in città ha subìto dei gravi “attacchi” negli ultimi anni, determinando un allontanamento dei cittadini dalle “stanze dei bottoni” ma anche dalle urne. All’interrogativo lanciato da myNews.iT, ha risposto l’ex presidente della Regione Molise, Giovanni Di Stasi, ideatore di 12 principi della “Buona Governance” contenuti nella strategia di Valencia, approvati da 47 paesi in Europa nel 2008.

Le 12 regole sono efficaci nei diversi paesi europei dove sono state adottate e condivise in pieno, risultato non facile quello ottenuto da Di Stasi, ma completamente disattese in Molise dove non hanno trovato “sponda” alcuna in Regione così come in ambito locale. Su questo punto Di Stasi richiama alle proprie responsabilità gli amministratori locali ma anch’egli si assume le proprie parlando dei 12 principi ispiratori della “Buona Governance”.

“Esiste la politica perchè la politica è una dimensione ineliminabile delle attività umane. Il problema è capire se è una buona o cattiva politica. Molti indicatori ci dicono che siamo in una fase non positiva in cui la politica non sta dando il meglio di sé – ha detto Di Stasi -. Gli elementi sono quelli che riguardano la disaffezione rispetto all’attività pubblica, la scarsa affluenza alle urne, un fenomeno generale motivato dalla scarsa fiducia nei partiti. C’è un processo di allontanamento dei cittadini dai partiti. Oggi bisogna interrogarsi su come cambiare le cose, i cittadini possono fare qualcosa affinchè nella loro realtà il cambiamento parta. Da questo punto di vista gli strumenti che si è dato l’Europa sono strumenti molto validi.

I cittadini, oggi, attraverso i 12 principi di Buona Governance possono farsi sentire dal proprio governo locale. “Si, possono chiedere all’amministrazione locale, regionale, quelle più vicine a loro, che le cose vengano svolte in un certo modo, che la qualità della Governance sia buona – spiega ancora Di Stasi –. E per questo c’è bisogno di misurare in maniera scientifica il concetto di buono o di cattivo. Dei 12 principi, il secondo riguarda la reattività dei cittadini: questo comporta un cambiamento totale, una rivoluzione nel funzionamento dell’amministrazione locale. La pubblica amministrazione si è storicamente organizzata per interfacciarsi con la popolazione in maniera rigida. Non deve più essere così ma c’è bisogno di cambiare l’organizzazione della pubblica amministrazione. Bisogna che la Pa adegui il proprio agire ai bisogni che vengono manifestatati dai cittadini”.

Un altro principio di grande interesse è il dodicesimo che riguarda la responsabilità degli amministratori rispetto alle decisioni e provvedimenti approvati durante il loro mandato politico-amministrativo.

Sul punto, Di Stasi ricorda che il breve e veloce iter di approvazione delle 12 regole. “Nel febbraio del 2007 proposi questi principi nel Consiglio d’Europa ed a metà attobre a Valencia furono sottoscritti da tutti i ministri del Consiglio d’Europa – ha ricordato ancora Di Stasi -. In poco più di un anno furono adottati. Questo è un dato significativo. Nei vari paesi europei dove c’è già una qualità della Governance, si tenta di migliorare contrariamente a quanto accade oggi in altri posti ed io oggi mi assumo una responsabilità parlandone”.

Dunque, dove c’è già un buon livello di Governo, si lavora per elevare la qualità. In zona non si può dire altrettando. La popolazione, però, si definisce stanca di questo “andazzo” e chiede maggiore partecipazione. Forse è arrivato il momento per i cittadini di Termoli di chiedere l’applicazione dei 12 principi che, di fatto, esistono e sono vigenti in altri luoghi. E’ un loro diritto non subìre più in silenzio ma proporre progetti e soprattutto ottenere maggiore ascolto.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa