DiStasiMoliseTERMOLI – Quale il futuro del Molise? Conserverà la propria autonomia o sarà destinato a scomparire nell’ambito di un riassetto delle regioni? Se ne è parlato ieri pomeriggio in un dibattito pubblico nella sala consiliare del Municipo. L’evento, organizzato dall’associazione “Libertà e Giustizia” e dal periodico La Fonte, ha visto la partecipazione di illustri relatori quali Luigi Picardi, saggista e storico del regionalismo ed il docente universitario Marco Olivetti. Ha moderato la conferenza, Giovanni Di Stasi, ex presidente della Regione Molise.

Il Molise o fa un salto di qualità o è destinato a finire” ha dichiarato senza mezzi termini Picardi che invita gli amministratori locali a fare un salto di qualità nella discussione sul futuro del Molise parlando di regioni non in termini tolemaici ma copernicani. 
Il Molise non si tocca ma bisogna guardare ad un regionalismo aperto in grado di rinnovarsi con un nuovo modello di governance – ha detto ancora Picardi che sottolinea l’importanza di una collaborazione con le regioni vicine. Lo stesso esperto, nel suo intervento, cita il caso della Francia dove è in programma la riorganizzazione con la riduzione delle circoscrizioni regionali.  
Tra i presenti al dibattito: l’ex parlamentare molisano, senatore Giuseppe Astore, l’ex assessore regionale per più legislatore, Antonio Chieffo, Filippo Monaco, attuale consigliere regionale, Antonio D’Aimmo, politico di Termoli, diversi sindaci molisani, presidenti di associazioni quali Nicola Felice del Comitato San Timoteo, Fernanda Pugliese neo presidente della Fidapa della città, Daniela Battista, presidente de La Casa del Libro, l’avvocato e docente universitario Giovannino Di Giandomenico, Marcella Stumpo del Comitato No Trivelle, Antonio De Lellis ed altri esponenti di associazioni locali.  

Sulla questione autonomia del Molise, Giovanni Di Stasi si dichiara in linea con Picardi e sottolinea: ”La collaborazione va intesa in maniera continua con Abruzzo e Marche senza ritornare nell’ala dell’Abruzzo. Dobbiamo fare, ora, questa riflessione su un argomento così importante che riguarda tutti i cittadini molisani che devono dire la loro piuttosto che subire in silenzio scelte prese altrove”. 
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