FERRAZZANO _ Dopo l’enorme successo di pubblico tributato a Elio Germano, Licia Maglietta e agli splendidi talenti (Giorgio Careccia, Diego Florio, Simone Vaio, Chiara Cavalieri, Barbara Petti), tutti molisani, di Tamburi Di Guerra, prosegue la Stagione Teatrale autunno/inverno del Teatro del Loto con un altro nome d’eccellenza del cinema e del teatro italiano: Claudio Santamaria. L’attore romano, sarà, infatti, in scena a Ferrazzano, l’11 e il 12 dicembre, con l’onirico e surreale viaggio nella Notte poco prima della foresta di Bernard Marie Koltès, autore del secondo novecento tra i più importanti nella ricerca di nuove forme di espressione, diretto dal regista e coreografo colombiano Juan Diego Puerta Lopez.
A vent’anni dalla morte del drammaturgo alsaziano – che esordì nel 1977 al Festival di Avignone proprio con il lavoro in questione – Santamaria ha deciso di tornare alla sua prima passione con una testo rigoroso tra la parola e il corpo. Senza respiro. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia.
La pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Lo spettacolo ci immerge in un mondo notturno e virtuale, visionario. Attraverso le scene di Carmine Guarino, l’opera installativa di Loredana Longo fatta di mattoni, bidoni, reticolati e resti di costruzioni, la musica curata da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Prova decisamente impegnativa per uno dei volti più noti e amati dal pubblico di casa nostra, Santamaria, che dimostra grande equilibrio nell’uso della voce e del corpo, fornendo una performance intensa e coinvolgente.
La stagione proseguirà, il 18 e il 19 dicembre, con Maddalena Crippa, impegnata in E pensare che c’era il pensiero, testo cardine del teatro italiano, firmato dall’indimenticato Giorgio Gaber. Il Teatro del Loto, ormai consolidato punto di riferimento nel panorama teatrale italiano per l’attenzione dedicata alle nuove drammaturgie, propone, inoltre, Teatrarte, iniziativa, realizzata in collaborazione con Nomadic Contemporary Chic e che mostra ancor di più come quello che, da molti addetti ai lavori, è stato definito il più bel piccolo teatro d’Italia si proponga come vero opificio dell’arte a 360°, nel corso della quale sarà possibile prender visione delle opere di alcuni tra i maggiori esponenti molisani delle arti visive.
In particolare, dall’11 al 21 dicembre, sarà allestita una mostra antologica di Michele Gammieri, composta esclusivamente di paesaggi dipinti dal vero e realizzati tra il 2003 e il 2006, per un totale di quattro cicli, uno per ogni anno, ognuno con un tema preciso legato al territorio: i Castelli, gli Orizzonti, i Paesi e gli Angoli.