
All’interno del mio Gruppo ho notato alcune contraddizioni e alcuni vecchi vizi e liturgie che appartengono a tutti i partiti storici; pertanto, alla fine, guardando in faccia la realtà, ho ritenuto che fosse meglio uscire e ricominciare da capo una battaglia per il cambiamento della politica. Credo che queste riflessioni dovremmo farle assolutamente tutti e non vorrei che qualcuno sorridesse o non capisse il mio dramma. Ringrazio tutti i colleghi e quanti mi hanno ridato entusiasmo nella vita politica, ma penso che la politica debba avere alcuni obiettivi, primo fra tutti il rinnovamento, certamente non solo generazionale, ma anche nei metodi: questo è un obbligo per tutti.
Ecco perché nel Gruppo Misto oggi, nel rispetto assoluto dei colleghi, che ringrazio per la stima e l’amicizia che mi hanno dato, spero di poter lavorare nell’interesse della nostra comunità e della mia comunità regionale, con un unico discrimine però: sono nato cattolico popolare e come tale credo che dovrò continuare e infine morirò in politica, perché credo che la coerenza della storia dei cattolici nel recinto di un centrosinistra sia pure modificato ed allargato, sia la mia dichiarazione di appartenenza. Oggi nel Gruppo Misto con questo recinto, domani chissà, con una forza politica nuova che mi possa permettere, ancora più di adesso, di portare avanti il mio discorso politico.
Giuseppe Astore