TERMOLI – La sala della Cala Sveva non riesce a contenere tutti coloro che sono arrivati da ogni parte del Molise per ascoltare Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla Segreteria del Partito Democratico.
Dopo aver aperto le vetrate che danno sulla spiaggia, sotto il Castello Svevo, in tanti si accalcano anche dall’esterno pur di essere vicini al leader politico affiancato dal segretario regionale Vittorino Facciolla che modera e conduce l’incontro.
Ed è un fiume in piena Bonaccini, che con reale interesse, prima del suo intervento, ascolta le varie voci del Partito Democratico del Molise: dal sindaco di Gambatesa Carmelina Genovese al segretario cittadino di Termoli Maricetta Chimisso in collegamento da Bologna, dal consigliere comunale di Isernia Angela Perpetua al vice segretario del Pd Molise Giovanna Viola, dal dirigente Stefano Buono al capogruppo in Consiglio Regionale Micaela Fanelli.
Tanti i temi trattati dal presidente Bonaccini a partire dalla necessaria riforma della Sanità che, soprattutto in luoghi come il Molise caratterizzati da tanti piccoli centri mal collegati tra di loro, necessitano di una capillare medicina territoriale oltre che del diritto alla migliore Sanità Pubblica. “Ma non crediate che non ci siano problemi anche da noi in Emilia Romagna dove tanto stiamo facendo per la Sanità – spiega Stefano Bonaccini – abbiamo difficoltà a reperire medici ed infermieri perché ormai è chiaro che si tratta di mestieri altamente usuranti e allora è indispensabile fare bandi e concorsi che prevedano contratti a tempo indeterminato. È necessario eliminare il numero chiuso alle Facoltà di Medicina per permettere un maggiore accesso alla formazione e poi garantire una formazione altamente qualificante. Se non invertiamo la rotta ora, quello che adesso percepiamo solo come un problema fra qualche anno sarà una vera e propria tragedia”.
Il presidente dell’Emilia Romagna fa poi il focus sul tema del lavoro: “Sono le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese di cui sono costellati i territori italiani, a garantire il lavoro. Se lo Stato non attua delle misure volte a sostenere e garantire le imprese queste faranno sempre più fatica ad assumere, contraendo sempre di più il mercato del lavoro e sparendo dal substrato economico sociale del Paese. È necessario creare lavoro. Tutti i Governi hanno sempre avuto una misura di tutela per le categorie di cittadini più svantaggiati o in difficoltà ed il reddito di cittadinanza ha fallito nella seconda fase, quella di poter indirizzare al lavoro. È necessario aiutare ma soprattutto creare lavoro, senza lavoro non c’è dignità”.
Nell’intervento di Stefano Bonaccini tanti sono i riferimenti alle difficoltà di fare politica amministrando “ma questo è anche un vantaggio – aggiunge il Presidente – perché consente di vedere quali sono le cose che non vanno e rallentano il Paese come ad esempio l’eccessiva burocrazia” e spiega come la Regione Emilia Romagna sia riuscita ad alleggerire diversi iter burocratici e fa l’esempio del velocissimo percorso che ha portato all’approvazione dei progetti dei due rigassificatori di Piombino e Ravenna (4 mesi in confronto ai 6,7 anni che solitamente sarebbero stati necessari). “Rigassificartori che consentiranno all’Italia, che attualmente paga le bollette più alte d’Europa, di rendersi indipendente dalla Russia: un importante atto di democrazia”.
Bonaccini chiarisce la sua idea di federalismo sottolineando la necessità di autonomia di ogni territorio ma nel rispetto delle esigenze di ognuno, ribadisce che il Sud dovrà essere aiutato a recupera lo storico gap che lo separa dal nord e che anzi dovrà essere motore per lo sviluppo e fa l’esempio della necessità delle infrastrutture per l’alta velocità da creare al sud per favorire il traffico su rotaia e far convergere lì la maggior parte dei trasporti che attualmente avvengono su gomma e che sono altamente inquinanti.
“Un federalismo attento che valorizzi ogni territorio e non crei secessione”.
Infine il candidato alla segreteria del Partito Democratico apre al ragionamento politico e lo fa con toni da leader che accoglie e non critica gli avversari politici, che ascolta le varie parti ed è pronto a collaborare con queste sia da vincitore che da vinto.
“Lo stesso dovrà accadere qui in Molise anche in vista delle prossime elezioni regionali – aggiunge Bonaccini – no ai partiti dilaniati dall’interno, sì ai partiti dove confluiscono idee e visioni diverse ma bisogna procedere uniti per ridare senso di affidabilità agli elettori. No ai partiti dove i nomi sono al centro e sì ai partiti dove prevalgono i contenuti. Il Partito Democratico deve mirare a recuperare un ruolo centrale nel centro sinistra e ha tutte le carte in regola per farlo”.
“Siamo felici di aver accolto Stefano Bonaccini – dichiara il segretario regionale Vittorino Facciolla – e siamo felici di partecipare da protagonisti ad un Congresso che anche grazie a Stefano, sono certo, rilancerà il Partito Democratico”.