altTERMOLI – “Rivolgo un saluto a tutte le donne che ogni giorno cercano di costruire una società più umana e accogliente”. Con queste parole speciali, lo scorso 8 Marzo, giorno in cui si ricordano le conquiste sociali delle donne (e quanto ancora resta da fare per una più compiuta realizzazione delle stesse), Papa Francesco ha voluto aprire il consueto angelus domenicale. “Senza le donne – ha proseguito il pontefice – il mondo sarebbe sterile: portano la vita e ci trasmettono la capacità di vedere oltre, capire il mondo con occhi diversi, con un cuore più creativo, paziente e tenero”. È esattamente ciò che ci stanno testimoniando, protagoniste ragazze e donne termolesi, le belle iniziative finora tenutesi all’interno della rassegna locale Il borgo delle donne. Una serie di attività che, per tutto il mese di Marzo, attraverso performance teatrali, letture, mostre hanno contribuito, e contribuiranno nelle tre prossime domeniche del mese, a tenere alta l’attenzione sul ruolo delle donne e sulla necessità del loro protagonismo nella società contemporanea. È all’interno di questo fitto programma pre-primaverile, fortemente voluto e organizzato dall’associazione Termoli medievale in collaborazione con altre realtà associative locali, che va ad inserirsi anche l’iniziativa promossa dal progetto S.p.r.a.r. “Rifugio sicuro” gestito dalla Caritas diocesana di Termoli- Larino.

L’evento avrà luogo alle 18.30 di domenica 15 Marzo in Piazza Duomo o, in caso di pioggia, presso i locali della Caritas Diocesana, sita in piazza Bisceglie, 1, sempre al borgo vecchio. Un incontro- dibattito che verterà intorno al ruolo della donna nelle regioni kurde mediorientali, oggi più che mai assediate dai fuochi incrociati di chi vorrebbe vedere questo popolo scomparire, mentre esso, caparbiamente, si ostina a resistere. È proprio con il loro attivismo e protagonismo, infatti, che le donne kurde di Kobane e Shangal stanno difendendo un modello di società differente, aperto al dialogo interetnico e interreligioso, inclusivo, radicalmente democratico e popolare, confederale.

Un modello al quale lo stesso pontefice, nell’incontro dello scorso 2 Marzo con Nechirvan Barzani (primo ministro del governo regionale del Kurdistan iracheno), ha voluto chiaramente esprimere la sua solidarietà e il suo pieno appoggio, sottolineando “come la porta della santa sede è sempre aperta per il kurdistan, casa di un popolo amico e generoso”. È con questo stesso spirito, dunque, che ci prepariamo ad aprire anche le porte del borgo vecchio di Termoli agli amici kurdi (e dei kurdi) Soran Ahmad, segretario dell’istituto kurdo, Giovanni La Guardia, esperto della questione kurda, Luca Colliva, archeologo dell’università de La sapienza.

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