Luigi Marino, dal Rapporto sul sopralluogo al castello dl Termoli (agosto 2023): “[…] ho potuto accertare che le pareti dei due vani sono state “grattate” asportando tutte le tracce degli antichi intonaci con i graffiti”.

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Il Castello fu probabilmente costruito in epoca normanna intorno all’XI secolo, nel luogo di un preesistente torrione di epoca longobarda. Ristrutturato nel 1247 da Federico II, il Castello è costituito da due corpi edilizi a forma di tronco di piramide; il primo è più ampio e presenta torrette cilindriche che si elevano dalla cortina difensiva. Il secondo corpo, una torre parallelepipeda, parte dall’apice di quest’ultimo e svetta in altezza.
  1. A.Haseloff, L’architettura sveva nell’Italia Meridionale, Bari 1996 (orig. Die Bauten der Hohenstaufen in Unteritalien, 1920)
  2. L.Marino, Il Castello di Termoli alla luce dei recenti restauri. Nota sui materiali e le strutture, in D.D.Fonseca (ed), “Castra ipsapossunt et debent reparan”, Roma 1998; L.Marino, Il Castello di Termoli, Verona 2004
  3. Pulizia e consolidamento eseguiti da tecnici della Cooperativa Archeologia di Firenze che sono intervenuti anche sui disegni a carbone della cisterna.
  4. Se i graffiti sulle pareti del primo vano erano di non facile visibilità quelli sull’altro erano perfettamente visibili anche da parte di un osservatore distratto.
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Graffiti al Castello Svevo Termoli: lo stato di fatto prima e dopo il 2023

L’attenzione su questo spiacevole evento è stata catalizzata da questa lettera dell’architetto e accademico Prof. Luigi Marino, pubblicata a dicembre del 2023 su un sito di notizie online. Marino aveva rivelato, nel corso di un sopralluogo per un progetto fotografico effettuato nell’agosto del 2023, la rimozione di antichi graffiti datati dal 1585 dalle pareti di due stanze del Castello.

La consigliera comunale Daniela Decaro, insieme a due colleghi della minoranza, venuti a conoscenza della notizia hanno richiesto la convocazione della IV commissione per investigare sull’accaduto. “Dopo vari solleciti al Presidente della IV commissione, si sono tenute due riunioni questo febbraio; nella prima sono stati ascoltati il RUP e il Direttore dei Lavori dell’ultimo intervento di conservazione al Castello; nella seconda riunione, in assenza del RUP ma con la presenza del Direttore dei Lavori e del prof. Luigi Marino, quest’ultimo ha spiegato con grande dettaglio e competenza quanto già esposto sul sito di notizie, documentando e illustrando i fatti con fotografie. Inoltre il prof. Marino ha mostrato una missiva datata 18  settembre 2023  con la quale ha reso edotti dei fatti, il Sindaco f.f. di Termoli e il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, specificando che alla predetta comunicazione ha allegato un rapporto sul sopralluogo al Castello di Termoli (agosto 2023).ha chiarito la Decaro.

Nonostante le riunioni, è emersa la scarsa informazione sull’argomento tra i consiglieri di maggioranza, come evidenziato da Decaro: Dalla riunione della IV commissione è risultato che i consiglieri di maggioranza presenti non erano informati dei fatti. Se chi governa questa città non è a conoscenza degli avvenimenti che la riguardano, a chi devono rivolgersi i cittadini?”

La consigliera solleva domande impegnative sull’efficienza dell’amministrazione comunale nella salvaguardia del patrimonio culturale, evidenziando la serietà degli eventi e la mancanza di risposte concrete: “Siamo amministratori e non giudici. Non possediamo poteri inquisitori ma abbiamo il dovere di fornire risposte ai cittadini. Quello descritto dal prof. Marino è di una serietà estrema.”

Concludendo, Decaro sottolinea l’importanza vitale del patrimonio culturale, citando il Codice dei beni culturali e del paesaggio: Rammento a me stessa che la definizione di patrimonio culturale è contenuta nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, che all’art. 2 identifica come elementi del patrimonio culturale i ‘beni culturali’ e i ‘beni paesaggistici’, riferendosi per i primi ai beni di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e ad altre cose individuate dalla legge come ‘testimonianze aventi valore di civiltà.”

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