
Il problema non è dei cavilli giuridici interpretativi circa l’atto messo ai voti perché con la morte di Benito Mussolini è formalmente decaduta anche la cittadinanza onoraria concessa a suo tempo come ha dichiarato il Sindaco che si è astenuto.
La questione è se la seconda città del Molise ritenga che dinanzi ad un regime efferato che privò l’Italia della libertà e negò la democrazia, si possa essere tolleranti, o se al contrario si debba come istituzioni democratiche e repubblicane prendere una posizione di rottura netta e radicale, seguendo i dettami Costituzionali. C’è da rimanere allibiti nell’apprendere che solo una minoranza del Consiglio Comunale ha votato contro Benito Mussolini e la mozione è passata solo per le astensioni. Chissà cosa ne potrebbero pensare di questo voto Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, i fratelli Rosselli o più banalmente i molisani che vennero perseguitati, discriminati e puniti durante il ventennio fascista”.