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TERMOLI _ Anche l’Amministrazione Di Brino, per voce del consigliere del Pdl Agostino De Fenza, presidente dell’Agci Molise, sostiene con forza la presa di posizione e le ragioni che hanno spinto gli armatori e i rappresentanti delle marinerie termolesi a manifestare contro le disposizioni emanate in materia di pesca che, anche a causa dell’attuale momento di forte contingenza economica, stanno drasticamente mettendo in ginocchio le marinerie e la pesca italiana. Il 25 gennaio scorso una gremita delegazione del comparto ittico italiano si è mobilitata dinanzi a Montecitorio contro le disposizioni emanate in merito alla licenza a punti, al regolamento europeo della pesca nel mar Mediterraneo, al nuovo regime sui controlli e al caro gasolio che ha portato a un livello insostenibile i prezzi del carburante.

Tematiche sicuramente importanti e di grande rilievo per tutti gli operatori del settore, che però non hanno condiviso i metodi e i modi del blocco forzato operato lunedì 30 dai colleghi delle marinerie del centro-sud e che sta coinvolgendo, di giorno in giorno, tutti i rappresentanti del mondo ittico a livello nazionale. La mobilitazione, infatti, durerà fino a domani, quando i rappresentanti della delegazione si recheranno a Verona per incontrare il Ministro alle Politiche Agricole Mario Catania.

I tagli apportati ai fondi del settore ittico italiano negli ultimi anni, che si aggirano intorno al 77%, hanno mandando in crisi l’intera economia che ruota intorno alla pesca” – questo il primo commento del consigliere De Fenza, che sottolinea come si necessiti di adottare interventi mirati e concreti per fronteggiare un’emergenza che da anni sta mettendo in ginocchio il mondo ittico e di assegnare i fondi per arricchire gli interventi per la crescita del comparto. “Destinare i rientri dei mutui concessi nell’ambito del credito peschereccio, creare iniziative per lo sviluppo del settore attraverso convenzioni, assistenza tecnica, agevolazioni per l’accesso al credito e l’assegnazione di fondi per arricchire gli interventi per la crescita del comparto, sono solo i primi passi per la creazione di uno sviluppo solido della filiera ittica. Il settore, già penalizzato, risente della forte crisi in atto e i pescatori attendono risposte concrete”.

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