CAMPOMARINO _ Il Ministero dell’Ambiente riscontra l’esposto-denuncia inviato anche all’Autorità Giudiziaria dal Vice-Presidente della Commissione Attività Produttive, Michele Petraroia, circa la mancata bonifica ambientale del sito di C.da Arcora di Campomarino interessato nel 2004 da un rinvenimento di rifiuti tossici e nocivi. La camorra già da allora aveva individuato nel Basso Molise il luogo di stoccaggio di metalli pesanti, cromo, fanghi inquinanti, rifiuti speciali e finti fertilizzanti provenienti da industrie metallurgiche e siderurgiche. Roberto Saviano nel Best-Seller “ GOMORRA” a pag. 340 menziona l’operazione “MOSCA” condotta dai ROS che portarono all’individuazione di quattro ettari di terreno lavorato con concime ricavato dai rifiuti delle concerie. Dalle risultanze dell’inchiesta vennero sequestrate 9 tonnellate di grano con un’elevatissima concentrazione di cromo.

Dal 2004, l’Autorità Giudiziaria recintò il sito ma nessun Organo dello Stato, Regionale o Locale, ha provveduto in questi anni alla bonifica del sito, probabilmente per sottostima del pericolo o per la più generale assuefazione territoriale circa i ricorrenti smaltimenti nell’area di fanghi tossici, rifiuti speciali o percolato da discarica. Le costanti denunce delle associazioni ambientaliste e degli Ecologisti Democratici sono state raccolte e rilanciate dal Vice-Presidente della II° Commissione Michele Petraroia che si è rivolto a tutte le Autorità preposte per sollecitare la bonifica ambientale dei siti inquinati e in particolare per l’area di Contrada Arcora con proprio esposto – denuncia del 3.06.2011 inviato anche alla Procura della Repubblica di Larino (CB) aveva chiesto conto di un grave e ingiustificato ritardo istituzionale nell’azione di ripristino dei luoghi.

Dopo una scarna nota dell’ASREM del 12.09.2011 prot. 75274 in cui genericamente si faceva cenno ai terreni agricoli interessati dallo smaltimento di fanghi tossici, è intervenuto il Ministero dell’Ambiente che chiama in causa le responsabilità delle amministrazioni locali, provinciale e regionale, trasmettendo istanza di accertamento alla Procura della Repubblica di Larino e riservandosi l’adozione di un’azione di tutela risarcitoria per i danni all’ambiente ex-D-Lgs 152/2006. Sono passati otto anni e i cittadini di Campomarino attendono ancora che gli Organi Competenti provvedano alla bonifica dell’area per evitare rischi alla salute umana. E’ singolare che solo in Molise possano accadere simili fatti di tale gravità e non c’è mai un amministratore, un dirigente o un funzionario incaricato che risponda della propria omissione.

Michele Petraroia

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