Il Comune dovrà risarcire l’impresa per il mancato assolvimento dei lavori.
MetereTunnelTERMOLI – È spiegato il perché i 5Stelle non vogliono eseguire il Tunnel: si sono opposti, infatti, al traforo che deve collegare Torino con Lion! Insomma, sono negati per un progresso che deve operare… buchi nella montagna! Più di 40 mila torinesi sono scesi in piazza per convincere la sindaca Appendino a dare inizio ai lavori per l’esecuzione del Tunnel.

A Termoli, sono ormai due anni che abbiamo lo stesso problema. Ma ora, ”Assop’u cutte l’acqua vellite!”. Infatti, i cittadini, se non si fa il Tunnel,  saranno costretti a pagare, comunque, l’Impresa. Si può tradurre così quello che sta succedendo nel nostro piccolo centro. 
Di chi è la colpa?  Forse dei politici e di tutte le associazioni e dei movimenti che si sono formati al comparire del progetto di rimodernamento della città. Non lo ammetteranno mai. Ma questa è la triste realtà!.
Il capro espiatorio, quindi, non è il sindaco – che, a detta degli interessati, ha approvato il progetto dell’Impresa De Francesco – ma è la corsa alla poltrona che si è fatta sempre più pressante in corrispondenza della scadenza del mandato del primo cittadino…
A mio avviso, come ormai scrivo da anni –  tenendo per fermo che il Borgo Vecchio non si tocca – non fare il tunnel sarebbe  un’altra occasione perduta per dare alla PARTE NUOVA di Termoli un assetto urbanistico più moderno,  con la possibilità di smaltire in modo più intelligente il traffico automobilistico, cittadino ed esterno, durante tutti i periodi dell’anno. 
Non riesco proprio a comprendere come un paese, con tutte le potenzialità e le caratteristiche che ha per diventare uno dei punti nevralgici e più interessanti del Molise, sia destinato a rimanere “solo a guardare”, mentre centri molto più piccoli si sviluppino e crescano adeguandosi al progresso. 
Il 13 novembre scadono i 90 giorni della variante del Piano Regolatore. La decisione ormai è stata presa. Il…Grande Scempio,come l’hanno definito tutti i partiti politici opposti all’attuale amministrazione, non potrà essere evitato…
Ma, come ho già scritto in altre occasioni, il Grande Scempio c’è già stato. Non sarà certamente questo l’intervento che deturperà il paese ma gli darà la possibilità di rinnovarsi. Il fatto di essere dotato di un’estesa linea ferroviaria che lo collega da nord a sud, una rete autostradale con uscita al casello di Termoli, un porto di pescherecci dotato anche di navi che lo collegano oltre che con le Isole Tremiti anche con la Iugoslavia, ne fanno il centro più ambito di tutta la Regione.
E mentre maturano questi fatti, si avvicinano le elezioni per il nuovo sindaco che, considerate queste premesse, potrà attuare tutte le innovazioni proposte da chi l’ha preceduto.
Viceversa, se si affermano quei politici che hanno, da sempre, osteggiato Sbrocca, si torna al capolinea! E allora, altro che TERMOLI FUTURA! TERMOLI INCARTAPECORITA, direi, a causa di tutti quei provvedimenti che ne bloccheranno la crescita! 
Concetti semplici e immediati. Il sottoscritto, finché avrà fiato in gola, cercherà di contribuire, con le sue specificità, alla crescita di una Termoli moderna dove le ambizioni politiche si debbano tradurre in scelte utili ed intelligenti.
Saverio Metere
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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.