CAMPOBASSO _ Un benvenuto affettuoso ai delegati della IV° Conferenza dei Molisani nel Mondo che saranno da oggi a Campobasso per seguire le sessioni tematiche a Isernia e Termoli, visitare la regione e tornare in città per la splendida festività del Corpus Domini. Auguro a tutti i partecipanti un lavoro proficuo nel comune obiettivo di rinsaldare i legami col nostro Sannio e moltiplicare i progetti di cooperazione culturale, scambi economici, esperienze studentesche, promozione turistica e assistenza sociale per quelle comunità molisane che vivono in aree di crisi e di povertà. Il Molise vi accoglie con cordialità e con la ricchezza delle sue tradizioni, la generosità d’animo che ci accomuna, la gioia di poter condividere con voi occasioni di lavoro e momenti che parlano più al cuore, alle emozioni e ai sentimenti che alla testa.

Vi siamo riconoscenti per ciò che fate da Melbourne a Londra, da Buenos Aires a Montreal, passando per Zurigo, San Paolo del Brasile, Bruxelles, Caracas, Pittsburgh, Maastricht, Stoccarda e Ginevra. Il buon nome della nostra regione si è fatto onore nel Mondo grazie al vostro lavoro, al sacrificio, alla sobrietà e al rispetto che vi siete conquistati in tutte le comunità dove siete arrivati. Celebreremo insieme i 150 anni dell’Unità d’Italia ricordando figure molisane illustri come Arturo Giovannitti, Cuoco, Pepe, Zurlo, Santangelo, Barbieri, Longano o Serafini, e oriundi dei nostri giorni come Dan Delillo, De Niro, Pecci, Giuseppe Rossi, Rivelino, Pelosi e altri. Ricorderemo le vicende amare della prima emigrazione e i giovani che oggi scelgono di completare gli studi negli Stati Uniti o in Inghilterra. Discuteremo sui progressi storici del nostro fazzoletto di terra stretto tra le Mainarde e l’Adriatico, e tra il Trigno e il Fortore.

Parleremo della modernità giunta nel ruralissimo Molise con Internet, Università, Centri di avanguardia come Neuromed e Cattolica, aziende di respiro mondiale come la Colavita, ragazzi coma Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Careccia, Florio, Sabelli e tanti altri che si fanno onore a livello nazionale. Non dimenticheremo di menzionare il tributo di sangue pagato dal Molise nella miniera di Monongah e poi a Marcinelle, e in ogni luogo del mondo dove anonimi e misconosciuti migranti sono caduti nella ricerca di una vita migliore fino all’assassinio del missionario jelsese Giuseppe Tedeschi. La IV° Conferenza sarà un’opportunità preziosa per il Grande Molise che vive lontano e per i pochi testimoni rimasti a guardia delle nostre valli. Sono convinto che sapremo gestirla unitariamente e con quella responsabilità istituzionale a cui ci richiama spesso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sarebbe un errore sciupare questo evento senza costruire alcun percorso concreto, esigibile e certo. Michele Petraroia

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