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Giuseppe Astore
CAMPOBASSO _ “Credo che si sia ormai alla ventitreesima fiducia e che questa sia la settima manovra (qualcuno si vanta addirittura che sia l’ottava) definita dagli amici del centrodestra “anticrisi”. Credo che un Governo che si rispetti dovrebbe puntare soprattutto ad avere una progettualità completa” tuona il senatore dell’Italia dei Valori Giuseppe Astore all’assemblea del Senato riunita venerdì 31 luglio per porre la questione di fiducia sul decreto-legge anticrisi. Tuona contro l’ennesima questione di fiducia su un provvedimento di politica economica che evidenzia la debolezza dell’azione del Governo incapace, secondo Astore “di proporre un progetto complessivo per affrontare la crisi finanziaria e che, anche con il decreto-legge in esame, fa notare una debolezza d’azione, dal momento che la crisi va affrontata con un progetto di ordine globale e non certo nella maniera più assoluta, con provvedimenti spezzettati. Questo decreto affronta problemi saltellando tra le varie materie con superficialità”. “A parte il voto di fiducia- continua l’esponente dell’IdV- io ritengo che non sia possibile approvare oggi delle leggi. Come il Presidente della Repubblica ha ricordato tante volte, sono leggi che non appartengono più al Parlamento, ma sono leggi del Governo. Mi sembra che sia stata fatta una statistica, dalla quale è risultato che, su 50 provvedimenti, addirittura 47 sono di origine governativa. Questo significa che il Parlamento non legifera più, perché questo Governo non vuole che il Parlamento legiferi. Al di là di qualche atteggiamento estemporaneo, a settembre noi dell’IdV porremo il problema. Preghiamo gli amici del PD di sollevarlo insieme a noi, perché la democrazia, al di là del bicameralismo o meno, si fonda sull’importanza del Parlamento. Questo esproprio deve finire. Si espropria il Parlamento giorno per giorno e ve lo dimostrerò, almeno in relazione al rapporto tra sanità e Regioni, aspetto che curo nella Commissione cui appartengo. “Il decreto in discussione – continua il senatore dipietrista – è composto da argomenti totalmente disomogenei: dalla riforma degli ammortizzatori sociali al rientro dei capitali dall’estero.

Vi sono argomenti che cozzano l’uno contro l’altro: dall’energia nucleare al diniego dell’aumento degli ammortizzatori sociali; dall’assenza totale di una politica del Mezzogiorno arrivate addirittura ad abbozzare una miniriforma sanitaria all’articolo 22. Il progetto non c’è, noi dell’Italia dei Valori non lo intravediamo neanche negli interventi fatti in quest’Aula e nelle Commissioni. Non intravediamo dove si voglia portare il Paese e qual è l’ idea del Governo per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia italiana. Ecco perché io ritengo che questa politica di attesa offenda questo Parlamento. Pertanto, comunico che l’Italia dei Valori, al di qualche estemporaneità, si farà promotrice di una iniziativa politica in difesa del Parlamento”. L’esponente dell’IdV ha affrontato poi la questione del terremoto dell’Aquila ritenendo “grave che la sofferenza della popolazione abruzzese venga strumentalizzata a fini mediatici: occorre invece provvedere con decisione a rilanciare l’economia abruzzese e stabilire parità di trattamento tra tutti i territori colpiti da calamità naturali.

L’uguaglianza è nelle norme. Noi dell’Italia dei Valori ci faremo promotori di un’iniziativa, perché non è possibile che l’Abruzzo sia trattato in un modo e il Molise in un altro. La sofferenza è la stessa. Tutti i cittadini vittime del terremoto hanno il diritto ad un uguale trattamento, che deve essere sancito per legge. Non è possibile che tra Sicilia e Molise vi siano trattamenti diversi, perché la prima ha un numero maggiore di rappresentanti e il secondo ne ha di meno.

Occorre prevedere una norma generale”. Nel suo intervento Astore ha anche chiesto al Governo di spiegare le ragioni del finanziamento specificamente destinato all’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma e ha colto infine l’occasione per criticare la recente proposta leghista di istituire per i docenti quello che è stato definito il test sul dialetto, giudicandola gravemente lesiva della professionalità e della dignità degli insegnanti: “Mi dispiace che i colleghi della Lega non siano presenti in Aula, perché volevo chiedere anch’io di fare l’esame di dialetto per accedere all’insegnamento nelle Regioni del Nord.

Al mio primo anno di insegnamento ho insegnato proprio nelle vallate della Lombardia. Ma è una Nazione seria quella in cui, ogni tanto, escono fuori queste boutade che nessuno critica? Così si offendono professori, presidi, giovani laureati del Sud. E sappiamo perché ci sono più laureati al Sud che non al Nord. Credo che questo Governo debba ridare dignità a questi lavoratori che stanno al Nord e devono avere tutta la dignità possibile per esercitare il proprio ruolo”.

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1 commento

  1. bla,bla,bla
    Demagogia, demagogia, demagogia, fatti concreti niente.
    Motivate il perché i vs. elettori sono rappresentati, nella giunta comunale di TERMOLI, dal sig. Russo, e non da uno dei 4 rappresentanti eletti sotto l’insegna del movimento a cui appartenete?