Diversi i temi trattati in un consesso che ha visto presenti anche Renzo Bossi e Marco Taradash, tra cui argomenti attualissimi come la gestione sostenibile dell’acqua, le infrastrutture energetiche e le concessioni demaniali marittime. Su quest’ultimo punto, che vede in fibrillazione l’intera categoria, non solo in Molise, in vista della scadenza del 2015, su proposta del delegato abruzzese Emiliano Di Matteo, anche Di Falco si è orientato nel coordinamento Affari Europei, a condividere la proposta di una legge quadro del settore che possa far superare le criticità manifestate dall’applicazione della direttiva servizi.
In particolare, questa posizione si baserebbe sulla ‘normazione concordata’ tra Stato e Regioni, in modo d a tenere in debita considerazione la specificità del territorio italiano, aspetto peculiare dell’offerta turistica nazionale. In dettaglio, innanzitutto garantire in indennizzo equo a quegli operatori turistici che abbiano fatto investimenti ingenti, in modo da riconoscere loro l’impegno a qualificare l’offerta turistica, anche tenendo conto dell’avviamento nel periodo di durata della concessione e predisporre una disposizione transitoria per le concessioni in vigore, per farli transitare senza discontinuità, ma sempre con il sistema dell’evidenza pubblica, dal vecchio al nuovo regime concessorio. Nel documento che ha raccolto parecchi consensi, anche Di Falco ha voluto sottolineare l’importanza dell’aspetto sociale, che vede i titolari degli stabilimenti balneari e delle altre imprese turistiche, quasi sempre gestire le strutture in concessione a conduzione familiare. Nell’ottica di una politica di sostegno alla prima e fondamentale cellula della società, sarebbe opportuno che venisse assegnata una sorta di corsia preferenziale a questa tipologia di impresa.
sdg
fatto buone vacanze france?