È a partire da questo presupposto che il presidente dell’Italia dei Valori, on. Antonio Di Pietro ha presentato un’interrogazione a Monti al fine di sapere se la Presidenza del Consiglio dei Ministri abbia deciso definitivamente in merito all’emanazione di specifici provvedimenti per il riconoscimento delle spese sostenute durante l’emergenza neve di febbraio 2012 e quando il governo intenda effettuare i pagamenti, visti i ritardi ormai accumulatisi.
Vale la pena ricordare che, proprio a seguito delle copiose e persistenti nevicate dello scorso febbraio, il presidente della Regione Molise, con decreto n. 22 del 3/ 02 / 2012 dichiarava lo stato di emergenza su tutto il territorio regionale autorizzando i sindaci a porre in essere le iniziative necessarie al superamento dell’emergenza neve anche ricorrendo in via straordinaria a soggetti privati con oneri a carico della Regione Molise. Al fine di far fronte a tale situazione, che ha riguardato anche altre regioni italiane, in data 8 febbraio 2012, un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, disponeva anche il coinvolgimento delle componenti delle strutture operative del servizio nazionale di Protezione civile che, nel coordinamento degli interventi su tutto il territorio nazionale autorizzava le Regioni al reperimento di beni, mezzi e materiali pubblici e privati necessari, anche attraverso i sindaci o i centri di coordinamento e soccorso istituiti a livello provinciale.
Nella determinazione del direttore generale dell’Agenzia regionale di Protezione Civile n.12 del 12 giugno 2012, si ravvisava “la necessità nelle more della decisione finale della Presidenza del Consiglio dei Ministri in ordine all’emanazione di specifici provvedimenti per il riconoscimento delle spese sostenute per l’emergenza neve di febbraio 2012, di mettere a disposizione le risorse finanziarie a copertura di almeno una parte di spese vive quali carburante per gli automezzi utilizzati per l’emergenza anche privati, approvvigionamento sale, oneri per l’utilizzo di personale spalaneve, sostenute dalle Amministrazioni Comunali a seguito degli eventi calamitosi di cui sopra, nella misura massima di 2.000.000 di euro”.
Avendo appreso dalla stampa – come si legge nel testo – che la Commissione per il fondo di solidarietà dell’Unione Europea ha negato la richiesta danni avanzata da 11 regioni italiane, fra cui anche il Molise, per la mancata presentazione di prove sufficienti a dimostrare che il danno è durevole, cioè ha effetti superiori a un anno, il leader IdV nella sua interrogazione ha anche chiesto di conoscere l’ammontare preciso dei fondi richiesti dai comuni e di sapere se sia stato creato o meno un Fondo regionale per far fronte all’emergenza.