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TERMOLI _ Dirigente Asrem rimprovera medico in servizio ma il rimbrotto viene mal digerito dall’operatore sanitario che, attraverso il suo avvocato, si rivolge al giudice del lavoro del Tribunale di Campobasso ottenendo non solo l’annullamento della sanzione disciplinare verbale ma anche il risarcimento danni morali.

La disavventura” è capitata ad un dirigente dell’Asrem del capoluogo campoassano. Il funzionario, con sentenza 345 del 2012 del giudice campobassano, si è visto annullare per illegittimità il suo provvedimento emanato a carico del medico a cui aveva chiesto un intervento che sembra quest’ultimo non avrebbe condotto, ed ha condannato l’azienda sanitaria a pagare per i danni morali dell’operatore la cifra di mille euro oltre a parte delle spese legali per un totale di circa 1.400 euro. L’Azienda sanitaria, con delibera dirigenziale 155, ha disposto la liquidazione della “parcella”.

A dir poco singolare la vicenda accaduta all’Asrem di Campobasso che ha messo sull’avviso tutti i dirigenti in servizio, chiamati ad una maggiore attenzione nel richiamare i dipendenti in quanto il rischio di ritrovarsi al centro di una causa di lavoro con annesso risarcimento del danno è davvero dietro l’angolo. Un episodio quello accaduto nei giorni scorsi che sta facendo discutere non poco i dipendenti, i medici in servizio, il personale infermieristico e tutti i dipendenti amministrativi del capoluogo come del Basso Molise. Insomma la condanna del dirigente è divenuta il “gossip” di fine estate anche all’interno degli ospedali dove l’argomento tiene banco tra i corridoi e reparti.

Rimproverare un operatore chiedendo di effettuare delle mansioni non di sua competenza ha un grosso rischio. Il malcapitato sembra aver capito la “lezione” e, almeno nell’immediato futuro” si guarderà bene dal rimproverare oltre medici o altre figure sanitarie. Tempi duri, dunque, per i funzionari che dovranno dimenticare i tempi del “divide ed impera” e degli sguardi truci per ricorrere invece alle pacche sulle spalle e sorrisi smaglianti per evitare di incappare in “tegole” un po’ troppo dolorose sul capo.