All’indomani delle elezioni siciliane il sindaco Sbrocca interviene sul dato politico che ne è emerso.
SbroccaREferendumTERMOLI – “A mente fredda e a bocce ferme è interessante osservare come siano andate le elezioni in Sicilia, anche se come noto, la Sicilia è un’isola politica nella quale le dinamiche appaiono quasi costantemente diverse dal resto della Penisola e quindi probabilmente non diventerà mai un osservatorio politico utile alla valutazione nazionale.

 
Per meglio comprendere il risultato si deve necessariamente fare una comparazione con quello delle elezioni regionali del 2012. 
Si è infatti gridato al crollo del Partito Democratico e addirittura alla grande vittoria del Centro Destra ma vediamo se i dati confermano questa lettura senza voler nascondere che vi è stata una sconfitta del centro sinistra che ora non governa la Sicilia. 
Il Pd nel 2012 ha preso il 13,43% dei voti, mentre nell’ultima tornata elettorale ha preso il 13%. Lo 0,43% in meno non sembra assolutamente un crollo ma anzi significa che il voto dem ha tenuto e le percentuali sono rimaste quasi del tutto invariate. 
Il centro destra diversamente dal 2012 ha scelto di competere unito con l’aggiunta dell’Udc e della Lega, ma ad osservare bene, il Patto dell’Arancino ha sì portato al risultato di ottenere Palazzo dei Normanni, ma non ad un grande successo elettorale che in termini assoluti è addirittura inferiore alla somma delle scorse elezioni; nel 2012 le coalizioni di centro destra presero il 41,15% dei voti mentre nel 2017 portano a casa un risultato del 39,80%.
Va detto inoltre che mentre l’Udc nel 2012 era con il centro sinistra, questa volta ha scelto di affiancare Musumeci quindi in una Regione che, da quando vi è la distinzione centro destra – centro sinistra, è stata sempre di centro destra la novità o meglio il paventato enorme successo elettorale non appare così esaltante.
Inoltre l’Udc quando ha appoggiato il centro sinistra ha ottenuto il 3,85 % in più dei voti (il 7% nel 2017 10,85 nel 2012) percentuale andata persa scegliendo di appoggiare il centro destra.
Passando poi al voto del Movimento Cinque Stelle, è da riconoscere un buon successo personale del candidato Cancellieri e un discreto avanzamento del Movimento e occorre rilevare che si è passati da un 18,18% al 26,70%; sia nel 2012 che nel 2017 il Movimento Cinque Stelle è risultato il primo partito in termini di voto. Tutto questo però non è bastato a vincere le elezioni né nel 2012 né tantomeno nel 2017 quando il Movimento ha puntato fortemente sulla Sicilia facendo una campagna elettorale durata mesi e coprendo il territorio di tutta l’isola.
Non dimentichiamo che in politica vince chi va al governo.
In ultimo, ma non per ultimo, il candidato Fava ha avuto il medesimo risultato del 2012 quindi non vi è stato nessun valore aggiunto da parte della sinistra.
Fava comunque vada resta sempre un insuccesso. 
Quale è quindi la riflessione finale? Il centro sinistra ha perso rispetto al centro destra, il Partito Democratico ha mantenuto la propria posizione in Sicilia quindi è evidente per il centro sinistra che la sua divisione non porta a un crollo del Partito Democratico ma ad una possibile sconfitta della coalizione.
A chi giova tutto questo? 
Sicuramente giova molto alle destre e lo abbiamo visto chiaramente; Musumeci è un candidato della destra e si rinforza la posizione della Lega. 
In sintesi, ciò che si osserva chiaramente è il depotenziamento dei partiti moderati e lo spostamento di quel bacino elettorale verso i populismi ovvero Lega, Movimento 5 Stelle e le destre più estreme.
Tutto questo è il chiaro risultato della politica divisiva coadiuvata da una comunicazione basata sull’odio e priva di reali contenuti.
Noi non siamo per la politica dell’odio e per chi vuole dividere perché non presteremo mai il fianco ai movimenti di estrema destra o ai vari populismi.
Se qualcuno vuole questo, io non sono d’accordo e non lo sarò mai”.
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